La sentenza n. 85 del 3 giugno 2025 ribadisce l’importanza della sinergia tra medico e infermiere, chiarendo responsabilità e best practice nella somministrazione
La nuova sentenza e il ruolo dell’infermiere
In una recente sentenza della Corte dei Conti – Terza Sezione Centrale di Appello, n. 85 del 3 giugno 2025, emerge un principio chiave: l’infermiere, se agisce secondo prescrizione medica e senza colpa, non può essere ritenuto responsabile per eventi avversi causati dal farmaco .
Responsabilità infermieristica: i confini stabiliti
La decisione precisata chiarisce che:
- L’infermiere deve eseguire la terapia farmacologica attenendosi a dosaggio, orario e via di somministrazione indicati nel verbale medico.
- In assenza di negligenza, non sussiste responsabilità in caso di reazioni avverse, se tutte le procedure sono state seguite correttamente.
- L’infermiere può esprimere dubbi sulla prescrizione, ma non ha potere né obbligo di modificarla o annullarla .
Obblighi professionali specifici
La sentenza ribadisce che l’infermiere deve:
- Verificare l’identità del paziente e la corrispondenza del farmaco;
- Monitorare eventuali reazioni avverse, informando tempestivamente il medico in caso di eventi anomali;
- Annotare con precisione ogni somministrazione nel diario clinico, garantendo tracciabilità e trasparenza.
Un messaggio chiaro per le professioni sanitarie
Questa pronuncia non solo rafforza il decoro professionale del ruolo infermieristico, ma chiarisce anche i confini di responsabilità nel team sanitario. La prescrizione medica resta atto esclusivamente medico, mentre l’infermiere ha funzione di attuazione e monitoraggio. La collaborazione è cruciale, ma solo la dimostrazione della colpa infermieristica (come omissioni gravi o errori materiali) può far scattare la responsabilità .
Impatto sulla sicurezza del paziente e autonomia professionale
La sentenza ha effetti diretti su due fronti:
- Sicurezza del paziente: chiarendo competenze e responsabilità, si riducono i conflitti e si migliora la vigilanza congiunta.
- Autonomia infermieristica: il ruolo di «garante» dell’applicazione corretta delle terapie è riconosciuto, tutelando i professionisti da responsabilità ingiuste.
Redazione NurseTimes
Articoli correlati
- Cassazione ribadisce: “Diritto al risarcimento per gli infermieri demansionati”
- Demansionamento infermieristico: la Cassazione rivede il caso Asp Trapani
- Cassazione: “È demansionato l’infermiere che lava i ferri chirurgici”
- Umbria, il faro della Corte dei conti su Concorsopoli
- Unisciti a noi su Telegram https://t.me/NurseTimes_Channel
- Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
- Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
- Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
- Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento