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Umbria, il faro della Corte dei conti su Concorsopoli

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Perugia, scandalo concorsi truccati: c’era un “ufficio raccomandazioni”
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Dopo la magistratura ordinaria, tocca a quella contabile. Nel mirino gli sprechi indotti dalle raccomandazioni.

II faro della Corte dei conti è pronto ad accendersi sulla Concorsopoli umbra. Lo è stato da subito, da quando l’ex procuratore regionale Antonio Giuseppone, nei giorni successivi alla deflagrazione dell’inchiesta sui presunti appalti truccati nel 2018 all’ospedale Santa Maria della Misericordia, ha iniziato a seguire i possibili aspetti contabili della vicenda. Lo è a maggior ragione oggi, se l’attuale procuratore Rosa Francaviglia dovrà prendere atto dell’annullamento di qualcuno di quei concorsi, finiti nel mirino dei sostituto procuratore Mario Formisano e Paolo Abbritti, che coordinano le indagini della guardia di finanza.

Da quanto si apprende, uno degli ultimi atti dell’ex procuratore capo Luigi De Ficchy, prima di andare in pensione, sarebbe stato proprio la trasmissione alla Corte dei conti delle investigazioni e delle carte d’indagine raccolte fino a quel momento: di tutte le comunicazioni di notizie di reato trasmesse dalla guardia di finanza e del materiale raccolto in oltre un anno di indagini e intercettazioni ambientali per dimostrare, secondo la Procura, come ci fosse un sistema in grado di truccare le selezioni pubbliche. Un sistema che, viste le ultime indicazioni del Tribunale del Riesame, potrebbe essere “convertito” anche in associazione a delinquere.

Situazioni per le quali la procura contabile potrebbe rilevare l’ipotesi di danno erariale, specie perché, come detto, qualcuno di quei concorsi potrebbe essere annullato. Secondo quanto filtra dalle strettissime maglie di un’inchiesta serrata, quello più a rischio, al momento, potrebbe essere il concorso per infermieri, nei confronti del quale sarebbero stati depositati già almeno sette ricorsi al Tar dell’Umbria. Del resto, elementi piuttosto evidenti di irregolarità per quel concorso sembrano arrivare da quanto emerso dalle indagini.

In un supporto informatico sequestrato a Patrizia Borghesi, presidente di quella commissione d’esame, iscritta nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e falsità ideologica, i finanzieri hanno ritrovato i nomi di 40 candidati, sottolineati in rosso, “che rappresentano quelli di maggiore importanza”, dal momento che quasi tutti ottengono un “bonus” sulla valutazione di almeno quattro punti, collocandosi così “in posizione utile nella graduatoria finale, ossia entro il 309esimo posto”. Poi c’è la scheda dei “gialli”: altri 89 candidati che partono in terza posizione, e dunque con bonus più bassi. Infine ci sono i “bicolor”: 30 candidati che “presentano un’importanza residuale rispetto agli altri segnalati”. Per ogni nome di ogni scheda viene indicato il relativo “sponsor”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Messaggero

 

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