“Siamo pienamente soddisfatti per le risposte ricevute oggi e quindi fiduciosi negli sviluppi che certamente seguiranno, avendo trovato il giusto riscontro di fronte ai problemi che abbiamo sollevato”. Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, e la responsabile sanità privata del sindacato, Romina Iannuzzi, tirano così le somme dopo essere stati ricevuti al ministero della Salute insieme a una delegazione di lavoratori.
L’incontro al dicastero si è tenuto ieri, durante il sit-in di protesta del Nursind per il rinnovo dei contratti degli operatori sanitari privati, fermi da oltre un decennio. Il presidio ha visto i lavoratori protagonisti con slogan come “Basta attese, contratto subito”, “Lavoratori in prima linea, ma contratto in panchina” e “Stop al ricatto, vogliamo il contratto”.
Nursind ha messo sul tavolo ministeriale due proposte, entrambe accolte: “Abbiamo chiesto – hanno spiegato Bottega e Iannuzzi – la definizione nel più breve tempo possibile di nuove tariffe dei Drg -Diagnosis related groups (il costo delle prestazioni in ricovero) in base al miliardo già stanziato per il 2026 nella manovra 2025. Ma anche di poter vincolare l’aggiornamento di queste tariffe ai rinnovi contrattuali”.
Che tradotto, hanno spiegato, significa: “Senza rinnovo delle intese si perde l’accreditamento. Un automatismo che riteniamo irrinunciabile per poter finalmente sanare una profonda ingiustizia, oltre che una disparità di trattamento di questi lavoratori rispetto ai colleghi del pubblico”.
“Le liste d’attesa sulle prestazioni sono uno scandalo a danno dei cittadini – ha aggiunto Bottega -, ma è gravissimo che anche i lavoratori si trovino in lista d’attesa per un contratto che non si rinnova mai”.
Il presidio infine ha offerto l’occasione al Nursind per un’ultima richiesta, stavolta rivolta all’associazione che rappresenta i datori di lavoro della sanità privata. “Dal momento che rappresentiamo una fetta importante di lavoratori del settore – ha evidenziato Iannuzzi – sarebbe importante che l’Aiop allargasse la presenza ai suoi tavoli anche al nostro sindacato. Gli infermieri sono pronti a partecipare alle trattative e a portare in quel consesso il loro contributo di idee e proposte”.
“Se poi, nota a margine, la politica volesse mettere mano finalmente anche a una legge sulla rappresentanza sindacale, che nel 2025 ancora manca in Italia, ci troverebbe schierati al suo fianco – hanno i due esponenti del Nursind -. Non abbiamo certo paura, infatti, di misurarci. Anzi, auspichiamo di poterlo fare, per rendere più democratica e aperta anche questa contrattazione”.
Redazione Nurse Times
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