Il segretario del Nursind, Andrea Bottega, si dice soddisfatto dell’incontro con Schillaci
Roma, 4 luglio – “Fare ricorso ad infermieri stranieri, provenienti da Paesi come l’India, può essere un intervento tampone, ma di certo non risolutivo dell’ormai cronico problema della carenza di organico. Si tratta di una strategia – e lo abbiamo detto al ministro – che dal punto di vista storico si è già rivelata perdente. É dal 2000 infatti che importiamo personale che, puntualmente, trascorsi un po’di anni, poi lascia l’Italia”.
Lo ha detto il segretario del Nursind Andrea Bottega che, insieme a una delegazione del sindacato, è stato ricevuto oggi al Ministero della Salute da Orazio Schillaci.
Per risolvere la questione alla radice, secondo Bottega, “bisogna innanzitutto rendere più attrattiva la professione dal punto di vista economico, ma anche restituire una maggiore autonomia al personale infermieristico, valorizzando le competenze che i percorsi universitari già certificano”.
Il sindacato ha portato al tavolo del ministro diverse proposte di facile attuazione che “possono senza dubbio concorrere a risolvere il problema della carenza di infermieri. Una di queste – spiega il segretario – potrebbe essere prevedere delle borse di studio per i tirocini, come accade per i medici. Mentre un’altra strada da percorrere è quella dell’esonero dalle tasse universitarie per gli studenti di Infermieristica, come già avviene per chi frequenta altri corsi di laurea ritenuti strategici”.
Tra i temi sollevati anche la necessità di rinnovare i contratti della sanità privata “perché pure questo è un modo per cercare di trattenere gli infermieri”.
Bottega, infine, si dice “soddisfatto” dell’incontro.
“Va dato atto a questo ministro di aver finalmente invertito una tendenza che andava avanti ormai da diversi anni e che, puntualmente, a ogni snodo importante della politica sanitaria, vedeva il primo sindacato in Italia degli infermieri escluso dai tavoli. Siamo pronti – conclude – a dare il nostro contributo concreto per il rilancio del sistema sanitario italiano”.
Redazione NurseTimes
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