“Bisogna usare il personale delle cooperative solo con competenze certificate, e mai nei reparti ad alta intensità e rivedere il sistema di accreditamento”. Carmela Rozza e Carlo Borghetti, consiglieri del Pd in Regione Lombardia, sono intervenuti così, in aula, a seguito dell’informativa dell’assessore regionale alla Sanità, Guido Bertolaso, su quanto avvenuto tra il 5 e il 7 dicembre all’ospedale San Raffaele di Milano.
“Quanto accaduto al san Raffaele – ha affermato Rozza – è gravissimo: uno di quegli eventi che in un ospedale non dovrebbero mai verificarsi. E la responsabilità è dell’ente gestore, che si comporta da padrone delle ferriere: non rispetta i lavoratori; non dà loro compensi adeguati; non rinnova il contratto, scaduto da anni. Il che, ovviamente, porta alla fuga verso il pubblico di professionisti a cui si deve l’eccellenza della struttura”.
E ancora: “Per sostituire questo personale in fuga, chi gestisce l’ospedale non trova di meglio che affidarsi a una cooperativa, che dubito abbia i requisiti richiesti e che a impiega professionisti dalle dubbie competenze, oltretutto in un reparto ad alto rischio. E’ inaccettabile. Neppure gli infermieri laureati possono operare autonomamente in un reparto ad alta intensità, se non affiancanti per un certo periodo da professionisti con esperienza”.
Sempre Rozza: “In questo quadro la Regione non può deresponsabilizzarsi. Deve rispondere delle strutture private che ha accreditato, sulle quali ha il dovere di vigilare, dando loro regole stringenti. A partire dall’utilizzo delle sole cooperative con requisiti certificati, e comunque mai nei reparti ad alta intensità”.
Aggiunge Borghetti: “Quanto accaduto al San Raffaele non può non mettere in discussione il sistema regionale di accreditamento del privato nel suo complesso. Chiediamo una seduta straordinaria del Consiglio per arrivare a una revisione del sistema di accreditamento che garantisca la qualità del servizio e un adeguato trattamento del personale”.
Redazione Nurse Times
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