Il pomeriggio di giovedì 31 luglio 2025 un uomo di 70 anni è stato colto da malore all’interno di un autolavaggio nel quartiere Gianturco. Al suo fianco il figlio, un infermiere secondo alcune fonti, che ha impedito il soccorso, puntando un fucile contro l’autista del 118 e minacciando verbalmente l’equipaggio. L’uomo pretendeva che il padre fosse trasportato al Policlinico, ignorando la competenza della centrale operativa e in violazione delle regole dell’emergenza sanitaria. I sanitari, fingendo di acconsentire, sono saliti sull’ambulanza che è partita per l’Ospedale del Mare, dove la Polizia di Stato ha arrestato l’aggressore.
Opi Napoli reagisce: aperto fascicolo disciplinare
La prof.ssa Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Napoli, ha annunciato che “dopo tutte le opportune verifiche” sarà avviata la procedura disciplinare prevista dal codice etico nei confronti dell’infermiere coinvolto. Infermiere è una professione che richiede dedizione e responsabilità. L’Opi “condanna fermamente ogni forma di violenza” verso gli operatori sanitari, ribadendo che il ruolo istituzionale degli infermieri esclude ogni comportamento violento verbale o fisico. La presidente ha inoltre sottolineato che è stato aperto un fascicolo per chiarire i fatti e ripristinare la fiducia tra cittadini e professionisti del 118. L’Ordine ha affermato di voler contrastare con rigore il fenomeno delle aggressioni, già allarmante a Napoli e provincia.
Un fenomeno in aumento: i numeri nel 2025
Nel corso dell’anno 2025 il personale del 118 di Napoli ha subito ben 34 aggressioni nel solo distretto Asl Napoli 1. Aggiungendo i casi della vicina Asl Napoli 2, il totale raggiunge 42 eventi di violenza: un dato che ha spinto l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate a parlare di emergenza sanitaria per la sicurezza dei sanitari. Queste sfide richiedono coraggio, soprattutto per gli infermieri coinvolti.
Secondo i dati dell’INPS, riportati da Nurse Times, nel 2023 gli infortuni sul lavoro per aggressioni tra medici e infermieri sono aumentati del 33 % rispetto all’anno precedente, confermando come la sanità sia uno dei settori più esposti alla violenza sul posto di lavoro. La figura dell’infermiere resta centrale in questo contesto lavorativo e sociale.
Parole inequivocabili: la posizione istituzionale
Tra le misure richieste c’è l’introduzione delle body‑cam nei mezzi del 118 e un rafforzamento delle dotazioni organiche nei Pronto soccorso e nei servizi dell’emergenza-urgenza. Silvia Patrociello, sindacato UGL Salute Napoli, ha dichiarato: “Pura follia, la sicurezza non è un optional in Campania”, sostenendo che la Regione dovrebbe adottare apparecchiature parzialmente invasive come misura preventiva.
Teresa Rea, intervenuta in trasmissioni TV e con appelli a livello istituzionale, ha sollevato anche la necessità di riformare in modo strutturale il modello professionale infermieristico. L’obiettivo è potenziare l’assistenza territoriale e ridurre le situazioni di sovraffollamento e attese nei reparti di pronto soccorso per il bene degli infermieri.
Redazione NurseTimes
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