Diciannovesima aggressione nel 2025 denunciata dall’Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate (NTI) per l’Asl Napoli 1, diventa urgente potenziare sicurezza e tutele per il personale del soccorso d’urgenza
NAPOLI – l’aggressione avvenuta in data 24 aprile 2025 è stata subita dall’equipaggio del servizio 118 di Piazza Nazionale. Intorno alle ore 14:00, la Centrale Operativa di Napoli 1 ha ricevuto una chiamata in Codice Rosso per un paziente tossicodipendente in stato di incoscienza. Nonostante l’intervento tempestivo, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, ha improvvisamente aggredito i soccorritori, lanciando coltelli e oggetti contundenti e inseguendoli fino in strada. Solo l’intervento decisivo di alcuni passanti ha evitato conseguenze più gravi. Il paziente si è poi dato alla fuga, mentre le forze dell’ordine sono state immediatamente allertate.
Il quadro delle aggressioni: dati ASL Napoli 1 e 2
Secondo i dati ufficiali dell’associazione NTI, si tratta della 19ª aggressione registrata nel 2025 sul solo territorio di Napoli 1; complessivamente, tra Napoli 1 e Napoli 2, le violenze ai danni degli operatori sanitari in servizio di emergenza sono salite a 24 eventi. Questi numeri testimoniano un trend preoccupante di aggressioni verso il personale medico e infermieristico impegnato ogni giorno nelle news di cronaca sull’emergenza sanitaria.
Le lacune nelle tutele del personale 118
Gli operatori del 118, veri protagonisti dell’emergenza, restano spesso senza strumenti adeguati per garantire la propria sicurezza. Al momento:
- Status legale incerto: nessuna qualifica di “pubblico ufficiale” che aggravi le pene per chi li aggredisce.
- Assenza di body-cam: la proposta di installare videocamere indossate viene respinta dall’attuale Direzione Generale, nonostante l’evidenza internazionale della loro efficacia come deterrente.
- Protezione minima: mancano pulsanti di allarme geolocalizzati e formazione obbligatoria su de-escalation e autodifesa non lesiva.
Proposte per il rafforzamento della sicurezza
Per invertire la tendenza delle aggressioni e tutelare chi soccorre, è fondamentale:
- Introdurre un “codice sicurezza” che preveda l’invio contestuale di forze di polizia in contesti ad alto rischio.
- Dotare gli equipaggi di body-cam con protocollo GDPR per uso strettamente giudiziario.
- Implementare dispositivi antipanico geolocalizzati sui mezzi di soccorso.
- Aggiornare il quadro normativo, riconoscendo il ruolo di pubblico ufficiale e aumentando le pene per le aggressioni.
- Potenziare la formazione su tecniche di comunicazione e gestione delle crisi.




Verso un piano nazionale di tutela 118
La dolorosa vicenda di oggi rilancia l’appello delle associazioni di categoria – tra cui “Nessuno Tocchi Ippocrate” – per istituire un tavolo tecnico a livello regionale e nazionale. Solo un approccio integrato tra ASL, Forze dell’Ordine, Ministero della Salute e sindacati può garantire nuove misure di sicurezza e ridurre il peso delle aggressioni nel mondo dell’emergenza sanitaria.
Redazione NurseTimes
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