Pretendeva il trasporto del padre in un ospedale specifico: 34ª aggressione del 2025 registrata dall’ASL Napoli 1. Intervento provvidenziale della polizia.
NAPOLI – Momenti di terrore nella serata di ieri, giovedì 31 luglio, in via Taddeo da Sessa, nel quartiere Gianturco di Napoli. Un equipaggio del 118 è stato minacciato con un fucile da un uomo che pretendeva il trasferimento del padre in un ospedale da lui scelto. L’aggressore è stato successivamente arrestato grazie all’intervento tempestivo della polizia.
Secondo quanto denunciato dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, attiva nel monitoraggio delle aggressioni contro il personale sanitario, si tratta della 34ª aggressione del 2025 registrata nel territorio dell’ASL Napoli 1. Sommando anche i casi nell’ASL Napoli 2, il bilancio parziale dell’anno sale a 42 episodi di violenza ai danni del personale del soccorso.
I fatti: minaccia armata contro i soccorritori del 118
Erano le 20:40 circa quando un’ambulanza della postazione 118 è intervenuta in un autolavaggio per soccorrere un uomo che lamentava dolore toracico. Sul posto era presente anche il figlio del paziente, che si è qualificato come infermiere in servizio presso l’Ospedale Monaldi.
Fin da subito, l’uomo ha preteso che il padre fosse trasportato esclusivamente al Policlinico. Gli operatori hanno spiegato che le destinazioni degli ospedali vengono assegnate dalla centrale operativa, in base alle condizioni cliniche del paziente e alla disponibilità dei posti letto, e non sono a discrezione dell’equipaggio.
Di fronte a questa spiegazione, il figlio del paziente si è allontanato, è entrato in uno sgabuzzino adiacente e ne è uscito con un fucile, che ha puntato contro l’autista dell’ambulanza. Le sue parole non hanno lasciato spazio a dubbi:
“O lo porti al Policlinico o vi ammazzo.”
L’intervento della centrale operativa e della polizia
Temendo per la propria incolumità, il personale del 118 ha finto di acconsentire alla richiesta, caricando il paziente sull’ambulanza e mantenendo un costante contatto con la centrale operativa. L’autista ha quindi diretto il mezzo verso l’Ospedale del Mare, mentre la centrale, allertata della gravità della situazione, ha immediatamente coinvolto le forze dell’ordine.
All’arrivo al pronto soccorso, una pattuglia della Polizia di Stato attendeva l’equipaggio. L’aggressore è stato bloccato e arrestato sul posto, mentre il paziente è stato regolarmente preso in carico dai sanitari dell’ospedale.
Indagini in corso sull’arma e sull’identità del fermato
Sono attualmente in corso accertamenti sull’arma utilizzata nell’aggressione – che, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe detenuta illegalmente – e sulla posizione lavorativa e anagrafica dell’uomo, che si sarebbe qualificato come infermiere, ma la cui appartenenza al personale dell’Ospedale Monaldi è tuttora al vaglio delle autorità competenti.
Fortunatamente nessuno degli operatori è rimasto ferito, ma resta alta la preoccupazione per il crescente numero di episodi di violenza contro il personale sanitario, un fenomeno che continua a ripetersi con preoccupante frequenza.
Allarme aggressioni: i numeri del 2025
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che da anni documenta gli episodi di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità, ha dichiarato che questo caso rappresenta la 34ª aggressione del 2025 solo nel territorio di competenza dell’ASL Napoli 1, mentre Napoli 2 ha registrato 8 ulteriori casi, portando il totale a 42 aggressioni da gennaio a oggi.
Un trend in continua crescita, che sta portando sindacati, associazioni di categoria e istituzioni a chiedere misure più incisive, come la presenza fissa di forze dell’ordine nei pronto soccorso, l’inasprimento delle pene e campagne di sensibilizzazione per il rispetto del personale sanitario.
Redazione NurseTimes
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