Continuano a crescere i casi di morbillo negli Usa. Ad agosto si era concluso un focolaio in Texas, con tanto di decessi, ma altri sono presenti nel Paese, dove dall’inizio dell’anno, secondo i dati dei Cdc (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) sono stati registrati 1.563 casi. E’ il numero più alto degli ultimi 25 anni.
La mappa del morbillo in Usa evidenzia una nuova epidemia in Ohio e una recente impennata di casi in Minnesota, mentre oltre 150 bambini non vaccinati in età scolare sono in quarantena a causa di un’epidemia in corso nel Sud Carolina. Secondo i media americani, prima di quest’anno si erano registrati solo dieci grandi epidemie di morbillo – definite tali dai Cdc quando si verificano oltre 50 casi correlati – da quando si è raggiunto lo stato di eliminazione nel 2000. Ma l’epidemia in corso lungo il confine tra Arizona e Utah è già la terza nel 2025.
Negli Usa c’è un problema di copertura vaccinale nei bambini, che per l’immunizzazione Mpr (morbillo, parotite e rosolia) è scesa al 92,5%. Poiché il morbillo è una malattia altamente contagiosa, gli esperti di sanità pubblica affermano che è necessaria una copertura Mpr almeno del 95% per prevenirne la diffusione. Lo scorso anno segna il quinto consecutivo in cui la copertura è stata al di sotto di tale obiettivo.
Bassetti: “Un mondo che sta andando indietro”
“Mentre il presidente Usa si vaccina per tutto, scoppia un nuovo focolaio di morbillo – scrive su X l’infettivologo Matteo Bassetti -. Almeno 153 studenti di due scuole della Carolina del Sud sono in quarantena per 21 giorni a causa dell’esposizione al morbillo, come annunciato le autorità sanitarie statali. Gli studenti in quarantena non erano vaccinati, hanno aggiunto le autorità. Le scuole si trovano entrambe nella contea di Spartanburg. E’ come se gli Usa fossero tornati negli anni ‘70, dove l’unico modo per interrompere il contagio era la quarantena. Il morbillo è una malattia devastante, che rischia di lasciare importanti conseguenze nei bambini. Un mondo che sta andando indietro”.
Redazione Nurse Times
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