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Lombardia, Rozza (Pd): “Si lasciano marcire centinaia di case pubbliche, mentre mancano infermieri e il costo degli alloggi è alle stelle”

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Carenza di infermieri in Lombardia, Rozza (Pd): "Chi governa la Regione non fa nulla per incentivare le professioni"
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Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato una mozione del Partito Democratico che chiedeva di censire e recuperare gli alloggi sfitti di proprietà degli enti sanitari lombardi per destinarli a infermieri e operatori sanitari. “In un momento in cui mancano infermieri e il costo delle case è altissimo – spiega la prima firmataria Carmela Rozza – la Regione lascia centinaia di appartamenti pubblici vuoti e inagibili. È uno spreco inaccettabile”.

Stando ai dati raccolti dal Pd, gli enti sanitari lombardi possiedono 843 alloggi, di cui 542 sfitti o inagibili. Il Pat ne ha 982 (219 vuoti). A Como 62 su 63 sono inutilizzati, a Brescia 43 su 88, a Milano 306 su 508, con il Policlinico e l’Ats che da soli contano oltre 200 appartamenti vuoti.

“Non chiediamo di togliere la proprietà agli enti – aggiunge Rozza –, ma di aiutarli con risorse regionali, affidando la gestione ad Aler e recuperando gli alloggi senza gravare sui bilanci della sanità. Mentre Bertolaso annuncia infermieri dall’Uzbekistan, la Regione Lombardia non ha neppure un posto dove farli dormire”.

Sempre Rozza: “Bocciando la nostra proposta concreta, questa maggioranza si è dimostrata ancora una volta incapace di rispondere ai bisogni veri dei lombardi e priva di qualsiasi visione. Si parla di autonomia solo quando serve per fare propaganda, perché sul diritto alla casa la Regione Lombardia ha tutte le competenze, ma non fa assolutamente nulla. Se davvero chi governa questa regione credesse nell’autonomia, la userebbe per risolvere i problemi dei lombardi, e non per coprire l’incapacità dell’assessore”.

Conclude Rozza: “Ma noi non ci fermeremo qui. Presenteremo nuovi atti e non escludiamo un’istanza per danni erariali, perché tutto questo patrimonio pubblico non può essere lasciato al degrado. Questa situazione non è più tollerabile”.

Redazione Nurse Times

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