E’ sempre più diffuso il fenomeno degli infermieri stranieri in Italia. Un fenomeno che, come riporta la testata Il Dolomiti, registra numeri importanti anche in Trentino, soprattutto nelle Rsa e nelle strutture private, tanto da risultare importante per garantirne il funzionamento.
Ragionando in termini di percentuali, sono il 6,3% del totale gli infermieri stranieri arrivati nella provincia di Trento attraverso la via ordinaria della domanda presentata al ministero della Salute, che ne valuta situazione e titolo di studio, oltre alla conoscenza della lingua italiana, per poi rilasciare eventualmente un decreto con cui, a seguito dell’iscrizione all’Ordine professionale, è possibile esercitare.
Sono invece 83 gli infermieri stranieri arrivati grazie al canale straordinario pensato per il momento di emergenza vissuto in passato e successivamente prorogato fino al 2027. In questo caso la richiesta è rivolta alla Provinci autonoma di Trento e il requisito è l’iscrizione a un Ordine del proprio Paese, che permette di esercitare in deroga, anche senza essere iscritti a un albo professionale in Italia.
Questi ultimi, che arrivano da numerosi Paesi (Albania, Polonia, Romania, Tunisia, Pakistan, Perù, Paraguay, Repubblica Dominicana, Brasile, Venezuela), preoccupano Opi Trento, per il motivo spiegato dal presidente Daniel Pedrotti: “Questi colleghi sono fuori dai radar dell’Ordine. Non abbiamo evidenza di un livello di competenze, nè certezza delle loro conoscenze linguistiche, e c’è un tema di qualificazione”.
Come detto, questo esercito di infermieri stranieri lavora soprattutto nelle Rsa, dove il fabbisogno cresce in proporzione all’invecchiamento della popolazione. Al momento Upipa e Spes, che gestiscono le Rsa della provincia di Trento, stanno registrando situazioni diverse. “Gli infermieri stranieri – spiega Michela Chiogna (Upipa) – sono presenti nella nostra struttura a Spiazzo (10 su 13) e in due unità a Riva del Garda. Per il resto, fortunatamente, al momento riusciamo a coprire tutte le necessità. Più difficoltà, invece, stiamo avendo per trovare oss”.
Diversa la situazione evidenziata da Italo Monfredini, direttore di Spes: “Il personale proveniente dall’estero è pari a circa il 30% del totale impegnato nelle nostre Rsa. Il bisogno di infermieri in queste strutture è continuo. Difficile andare avanti senza”.
Redazione Nurse Times
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