Il Green pass globale è al centro dell’attenzione internazionale, ma cos’è esattamente e quale impatto avrà sulla salute pubblica e la sicurezza sanitaria globale questa iniziativa, nata da un accordo tra Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Unione Europea (Ue)?
Il no di Schillaci
“A seguito dell’approvazione in Consiglio dei ministri del Decreto-legge del 26 febbraio ritengo utile precisare che il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto Green pass globale dell’Oms. In sede di conversione del Decreto-legge sarà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi Pnrr in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riferendosi al certificato sanitario internazionale sul modello del Certificato digitale Covid dell’Ue.
Cos’è il Green pass globale?
Il Green pass globale rappresenta una sorta di libretto sanitario elettronico, concepito per essere verificabile e accettato a livello internazionale. Si tratta di una moderna estensione e digitalizzazione della tradizionale Carta gialla dell’Oms, adottata nel lontano 1951. Questo passaporto sanitario è destinato a facilitare la verifica dell’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e altre malattie pericolose, nonché a garantire l’accesso a determinati paesi con requisiti sanitari specifici.
Scopo e funzionamento
Il Green pass globale fa parte della strategia digitale dell’Oms, presentata nel 2020, che mira a migliorare la sicurezza sanitaria globale attraverso l’adozione di nuove tecnologie. Questo strumento consentirà lo scambio e la circolazione sicura delle informazioni sanitarie, facilitando la creazione di una banca dati globale al servizio della ricerca scientifica.
Grazie alla sua interoperabilità con altri sistemi sanitari e registri il Green pass globale potrebbe accelerare lo sviluppo di nuove cure e politiche sanitarie basate sulle esigenze delle persone. L’integrazione dell’intelligenza artificiale consentirebbe inoltre di accelerare la ricerca e di adattare le strategie di intervento in base alle evoluzioni delle malattie.
Benefici e garanzie per la privacy
Nonostante la posizione contraria del ministro Schillaci, secondo l’Oms il Green pass globale non metterà a rischio la privacy e i dati sanitari personali. L’Organizzazione assicura che saranno adottate misure rigorose per garantire la protezione dei dati sensibili degli individui. Questo significa che i cittadini potranno usufruire dei vantaggi offerti dal Green pass globale, senza preoccuparsi per la sicurezza dei propri dati personali.
Conclusioni
Nelle intenzioni dell’Oms il Green pass globale rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro le malattie infettive e nella promozione della sicurezza sanitaria globale. Grazie alla sua natura interoperabile e alla sua capacità di facilitare lo scambio di informazioni sanitarie questo strumento potrebbe contribuire a ridurre il rischio di future pandemie e a garantire un accesso più equo ai servizi sanitari in tutto il mondo. Resta da vedere come gli Stati membri e le organizzazioni internazionali aderiranno e implementeranno questo sistema innovativo.
Redazione Nurse Times
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