“Quando si diventa medici lo si è per sempre”: è questa la frase che accompagna una delle immagini più iconiche del sacrificio di centinaia di medici di medicina generale, e non solo, nei mesi più duri della pandemia. Un sacrificio che Fimmg non ha mai smesso di onorare, anche per il rispetto dovuto ai figli, alle mogli e ai mariti di quei medici che hanno tenuto fede al Giuramento di Ippocrate sino alle più estreme conseguenze.
Nel contesto della pandemia globale da COVID-19, l’impegno e il sacrificio dei professionisti medici sono stati fondamentali. Tra coloro che hanno dato il massimo nel fronteggiare la crisi sanitaria, ci sono stati medici che hanno pagato il prezzo più alto, perdendo la vita nel corso del loro servizio. È su questo punto che si focalizza l’attenzione della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg).
Secondo quanto affermato dal Segretario Generale della Fimmg, Silvestro Scotti, “Quando si diventa medici lo si è per sempre”. Questa frase accompagna una delle immagini più iconiche del sacrificio di centinaia di medici di medicina generale e non solo, durante i mesi più duri della pandemia. Scotti sottolinea che il rispetto dovuto ai figli, alle mogli e ai mariti di questi medici è fondamentale, così come il mantenimento dei loro diritti.
L’impegno della Fimmg non si limita alla retorica, ma si traduce in azioni concrete.
Scotti dichiara che “Noi non abbandoneremo mai le famiglie di quanti sono morti pur di assistere i loro pazienti”. Il loro obiettivo è garantire che, con l’entrata in vigore dell’Atto di Intesa Stato-Regioni del 2019-2021 per la medicina generale, il riconoscimento degli arretrati sia garantito per i colleghi che hanno perso la vita a causa del contagio da COVID-19.
L’adozione di questo Atto di Intesa è cruciale e urgente. Ogni giorno di ritardo significa un ulteriore slittamento nel riconoscimento dei diritti e del sostegno dovuto ai familiari dei medici deceduti. Scotti sottolinea che “non c’è più tempo per giochi di cassetta sindacale che nulla hanno a che vedere con gli interessi della medicina generale”. È necessario agire con tempestività per garantire che nessun medico o la sua famiglia sia lasciato senza il supporto e il riconoscimento necessari.
La Fimmg sta già agendo attivamente per assistere le famiglie dei medici deceduti anche sotto il profilo amministrativo. Le segreterie provinciali saranno a disposizione degli eredi per offrire loro assistenza nel rapporto con le ASL per il riconoscimento e il versamento dei dovuti arretrati.
Infine, Scotti critica la posizione di una sigla sindacale minore che ha manifestato la mancanza di fretta nell’adottare l’accordo. Questo atteggiamento, secondo Scotti, non tiene conto dell’urgenza della situazione e degli interessi prioritari della medicina generale.
La Fimmg continua a lavorare instancabilmente per onorare la memoria dei medici deceduti durante la pandemia e per garantire che i loro diritti siano rispettati e riconosciuti.
Redazione Nurse Times
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