Blitz dei Carabinieri del NAS: ipotizzati reati di sequestro di persona, abbandono di incapace, esercizio abusivo della professione e peculato
Lavagna (GE), 17 maggio 2025 — Un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) ha portato alla luce gravi sospetti su due infermiere dell’Ospedale di Lavagna, accusate di aver somministrato sedativi a pazienti durante i turni notturni per poter riposare. L’operazione, avvenuta nelle prime ore del mattino, ha visto la partecipazione di due medici legali incaricati dalla Procura di Genova. I pazienti coinvolti sono stati sottoposti a prelievi di sangue per verificare la presenza di benzodiazepine non prescritte.
Le accuse e l’indagine
Le due infermiere, in servizio presso il reparto di Osservazione Breve Intensiva (OBI), sono indagate per i reati di:
- Sequestro di persona: per aver presumibilmente privato i pazienti della libertà attraverso la somministrazione non autorizzata di sedativi.
- Abbandono di persona incapace: per aver lasciato i pazienti in uno stato di sedazione senza adeguata assistenza.
- Esercizio abusivo della professione: per aver somministrato farmaci senza prescrizione medica.
- Peculato: a seguito del ritrovamento, durante le perquisizioni domiciliari, di farmaci e materiali sanitari di provenienza ospedaliera.
L’indagine, coordinata dal Pubblico Ministero Giuseppe Longo, è stata avviata a seguito di segnalazioni da parte di colleghi e familiari dei pazienti, che hanno riferito di episodi di torpore anomalo e comportamenti sospetti da parte delle infermiere.
Reazioni e implicazioni
Attualmente, i medici del reparto e la direzione sanitaria dell’ospedale risultano estranei alla vicenda. Il direttore generale della ASL 4, Paolo Petralia, ha dichiarato che l’ente ha presentato tempestivamente una denuncia all’Autorità Giudiziaria competente e che l’ispezione è avvenuta anche a seguito di questa iniziativa.
Le benzodiazepine, farmaci sedativi utilizzati per trattare ansia e insonnia, richiedono una prescrizione medica e un monitoraggio attento, specialmente in pazienti fragili. La somministrazione non autorizzata rappresenta una grave violazione etica e professionale, con rischi potenzialmente letali per i pazienti.
L’inchiesta è ancora in corso e si attendono i risultati delle analisi ematiche per confermare la presenza di sedativi non prescritti nei pazienti.
Redazione NurseTimes
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