Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Angelo Minghetti (Federazione Migep).
580mila professionisti del comparto sanitario vengono traditi da chi avrebbe dovuto rappresentarli, recitando una parte mascherata di rappresentanza. La firma del Contratto del comparto Sanità 2022-2024 è la conferma della mancanza di rispetto e di considerazione per il lavoro degli operatori sanitari e socio-sanitari (oss) e per tutte quelle figure di supporto.
Dopo mesi di mobilitazione, proteste e richieste legittime, il risultato è un Contratto che non solo non affronta i problemi strutturali della categoria, ma addirittura li aggrava. Gli operatori socio-sanitari non sono solo stanchi e demotivati, ma sono anche offesi e umiliati da un sistema che non riconosce il loro valore e il loro sacrificio quotidiano.
Mentre i sindacati “governativi” hanno recitato la loro parte, nascondendosi dietro una scelta mascherata, la firma del nuovo Contratto del comparto Sanità è la prova definitiva della loro incapacità di rappresentare gli interessi dei lavoratori.
Gli oss da questo Contratto prenderanno 38,14 euro di aumento contrattuale. Sul piano contrattuale, nessuna conquista e aspetti giuridici al ribasso. Una vergogna! I sindacati hanno detto no alla rimozione dell’orario convenzionale, che penalizza le buste paga. Hanno detto no alla cancellazione della dicitura dei “riposi convenzionali”. Hanno detto no al riconoscimento della figura dell’autista soccorritore. E hanno completamente ignorato la questione dell’infermiere laureato magistrale.
Questo Contratto non recupera minimamente il potere di acquisto eroso dall’inflazione, che grava pesantemente sulle famiglie. Anzi, i pochi euro in più sono già stati percepiti in parte e non compensano quanto si perderà.
Ci vogliono proprio coraggio, dignità, volontà per dire che è un buon Contratto. Il Contratto serve a migliorare le condizioni esistenti, non a peggiorarle. Qui, invece, si è preferito salvare equilibri politici, pur di non perdere il controllo del tavolo contrattuale. Infatti questo è un Contratto al ribasso, e per i sindacati era più importante partecipare per non perdere il controllo politico del tavolo contrattuale.
La legge finanziaria ha già deciso le cifre fino al 2030. Non è previsto alcun recupero reale del potere d’acquisto. E’ un cedimento su tutta la linea, che mette a rischio la tenuta dell’intero sistema sanitario. Una scelta che mina la dignità delle professioni, indebolisce le professioni oss e infermieristica, riducendo a strumenti di contenimento della spesa, senza considerare le conseguenze devastanti per la salute e la sicurezza dei cittadini.
E ancora più grave è l’introduzione della figura dell’assistente infermiere, per anni osteggiato dagli stessi sindacati firmatari, definendola “un rischio per la professione infermieristica”, astenendosi in questi mesi anche alla firma del Contratto. Oggi viene improvvisamente legittimata e inserita nel Contratto. Un atto d’incoerenza grave, che conferma come la contrattazione sia ormai denominata da interessi ristretti, lontani dai bisogni reali del personale.
La figura dell’assistente infermiere mette a repentaglio se stessa e gli oss, genera confusione normativa, esercizio abusivo di professione, assenza di tutela assicurativa ed economica. Oss e assistenti infermieri saranno lasciati soli, esposti a responsabilità gravi, in un caos normativo e amministrativo. Ogni Regione e ogni azienda faranno a modo loro, creando un sistema formativo e sanitario frammentato e disuguale. La privatizzazione della formazione è una bomba pronta a esplodere in un servizio assistenziale che dovrebbe essere pubblico e universale dell’assistenza sanitaria.
Le figure dell’oss e dell’assistente infermiere sono state mercificate, ridotte a mero strumento di risparmio economico, senza considerare le conseguenze devastanti per la salute e la sicurezza dei cittadini, ignorando il loro valore professionale e umano. È tempo di cambiare, di riconoscere il valore del lavoro degli operatori socio-sanitari e di garantire loro condizioni di lavoro dignitose e rispettose.
L’unico modo per fermare questo scivolamento verso modelli confusi e dannosi, serve una rappresentanza coerente e libera degli Oss. Gli oss non possono più fidarsi, devono prendere in mano il loro destino, devono lottare per i loro diritti, devono conquistare il tavolo di contrattazione con piena dignità.
Chi oggi firma contro ciò che ha sempre dichiarato di combattere si assume la responsabilità di una grave ferita alla credibilità della rappresentanza sindacale. È tempo di scegliere da che parte stare, di rivendicare rispetto, dignità, e riconoscimento in questo vuoto di rappresentanza sindacale.
Gli oss iscritti ai sindacati degli infermieri che hanno dato con la loro iscrizione il 5% di rappresentatività devono dimettersi in massa! È tempo di lottare per i diritti dell’oss, di non essere più umiliati e sfruttati. Basta con i sindacati “governativi”, che non rappresentano gli interessi dei lavoratori!
Noi non ci fermiamo. Non ci arrendiamo. Continueremo a lottare per i diritti e per il rispetto della professione. È tempo di conquistarsi il tavolo di contrattazione, raggiungendo il 5% di rappresentanza con il sindacato di categoria SHC OSS e attraverso gli Stati Generali Oss per unire le forze e lottare insieme per i diritti e per il futuro della professione. Non più tradimenti, non più umiliazioni! Gli oss si devono unire e lottare per il loro futuro!
Redazione Nurse Times
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