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Carpi (Modena), soccorre bambino e viene aggredito: spalla lussata per infermiere del 118

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Aggressione choc subita a Carpi (Modena) da un infermiere del 118, giunto in una palazzina per soccorrere un bambino. L’ambulanza era intervenuta su richiesta di un cittadino che aveva contattato la Centrale operativa per un problema di salute del figlio. Arrivato sul posto, però, il sanitario si è trovato di fronte un uomo che, per futili motivi, gli si è scagliato contro, sbattendolo prima contro un muro e poi a terra, e procurandogli la lussazione di una spalla.

La denuncia della Fials

Il racconto dell’accaduto nelle parole di Giuseppina Parente, sindacalista della Fials, che ha denunciato l’episodio di (inaudita) violenza: “Al culmine di una notte con tantissimi interventi, per lo più codici bianchi e verdi, l’equipaggio del 118 si è recato in via Villa Glori per un intervento a bassa intensità assistenziale. L’infermiere, dato che si trattava di un caso non grave e ritrovandosi accerchiato da famigliari e vicini di casa del bambino, ha invitato i genitori ad accelerare le operazioni di carico del minore in ambulanza, perché c’era la necessità di rientrare in pronto soccorso e liberare il mezzo”.

A quel punto si è scatenato il putiferio: “Un vicino di casa ha sollevato con forza l’infermiere del 118 presente, sbattendolo contro il muro e a terra, e provocandogli la lussazione della spalla. Solo l’intervento dell’autista soccorritore, che ha allertato subito le forze dell’ordine, è riuscito a riportare la calma. Il risultato? L’ambulanza è rimasta ferma un’ora sul posto per permettere alle forze dell’ordine di raccogliere le testimonianze dei testimoni e dell’equipaggio del 118 aggredito”.

Prosegue la sindacalista: “Per un’ora, di fatto, c’è stata interruzione di pubblico servizio. Ricordo che l’ambulanza è un mezzo di soccorso avanzato, e ricordo anche le difficoltà che ci sono nel coprire il territorio modenese. Crediamo che la popolazione debba essere disincentivata a utilizzare l’ambulanza come ‘taxi’, o comunque istruita a chiamare il 118 solo di fronte a casi seri. Troppe volte gli operatori sono esposti a questi episodi di violenza”.

La condanna del dipartimento di Emergenza-Urgenza di Modena

Non si è fatta attendere nemmeno la condanna di Geminiano Bandiera, direttore del dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza di Modena: “Non è facile commentare l’ennesima aggressione, questa volta fisica, nei confronti di un equipaggio del 118. È intollerabile ogni forma di violenza, a maggior ragione quelle nei confronti di un operatore del servizio sanitario pubblico, che ha come obiettivo prestare la migliore assistenza possibile. Ho telefonato al professionista aggredito per portargli la vicinanza mia personale e dell’azienda”.

Continua Bandiera: “Al di là delle conseguenze, in questo caso anche fisiche, di ciò che si subisce, c’è anche una sofferenza emotiva che non va sottovalutata. Mentre si è consapevoli di poter correre rischi per la propria incolumità intervenendo in scenari pericolosi, come incendi o alluvioni per fare alcuni esempi, nella mente di noi operatori del soccorso non è in alcun modo in preventivo l’idea di essere aggrediti nell’esercizio di questa funzione. Quando succede, scattano sentimenti ed emozioni di profonda tristezza e delusione. Dobbiamo impegnarci tutti insieme (sanità, istituzioni, volontariato, cittadini), andando oltre le polemiche per ricostruire il rapporto di fiducia tra personale sanitario e popolazione. Tutti vogliamo il benessere delle nostre comunità, di chi ci vive e anche di chi ci lavora”.

Redazione Nurse Times

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