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Vergognoso episodio di violenza a Torre del Greco (Napoli): oss prende a pugni infermiere del 118

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La violenza ai danni del personale sanitario, ormai, non fa quasi più notizia. Ma se ci si deve preoccupare pure delle aggressioni a opera dei colleghi di lavoro, allora siamo messi davvero male. E’ sconfortante quanto raccontato dall’associazione Nessuno tocchi Ippocrate in merito a una lite avvenuta nel primo pomeriggio di venerdì scorso all’ospedale Maresca di Torre del Greco (Napoli), dove un operatore socio-sanitario (oss) avrebbe aggredito un infermiere.

“L’equipaggio del 118 di San Giorgio a Cremano – si legge nel resoconto postato su Facebook dall’associazione – trasposta una vittima di incidente stradale al Pronto soccorso di Torre del Greco. Come da consuetudine (totalmente errata), l’equipaggio accompagna il paziente con la propria barella in Radiologia per la diagnostica di routine. L’infermiere del 118 chiede una mano a un oss per spostare il paziente dall’autocaricante del 118 al tavolo diagnostico, ma l’oss, con aria arrogante, si gira ed esclama:’T’aggia insegna’ comm se spost nu pazient?’ (‘Ti devo insegnare come si sposta un paziente?’, ndr).

E ancora: “Fortunatamente tra i due si mettono gli altri sanitari ed evitano una prima aggressione da parte dell’operatore. Ma la cosa non finisce. Una volta rientrati nei locali del Pronto soccorso, quasi come fosse una spedizione punitiva, l’oss si riavvicina all’infermiere e gli scaglia diversi pungi al volto e al capo, prendendolo per il collo. Naturalmente vengono allertate le forze dell’ordine e il professionista viene refertato, ricevendo tre giorni di prognosi. Come associazione, chiediamo alla Asl Napoli 3 Sud che l’oss sia sospeso dal servizio”.

Sul grottesco episodio di Torre del Greco è intervenuto anche il deputato Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra): “Un episodio vergognoso, ai limiti dell’incredibile. Certi lavori richiedono una reale vocazione, dedizione all’altro. Mi chiedo come certi soggetti violenti possano lavorare in ambito sanitario, sulla base di quale formazione e sensibilità si possano affidare loro i pazienti fragili e sofferenti”.

Sempre Borrelli: “Quotidianamente si registrano aggressioni ai sanitari da parte di chi arriva in ospedale, pazienti o familiari che siano. Ma adesso non bisogna preoccuparsi solo di chi arriva da fuori, bensì anche di chi all’interno delle strutture sanitarie ci lavora. L’Asl Napoli 3 Sud proceda con provvedimenti seri nei confronti dell’operatore socio-sanitario che si è reso protagonista di una simile condotta. Contro tali comportamenti bisogna essere inflessibili”.

Redazione Nurse Times

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