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Sanità Puglia, spesa fuori controllo: l’assessore al Bilancio scavalca il collega della Salute e convoca i direttori Asl

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Ha scatenato un putiferio l’iniziativa assunta martedì da Fabiano Amati (foto), assessore al Bilancio della Regione Puglia, di convocare per domani, venerdì 7 febbraio, una riunione dei direttori generali delle Asl per fare il punto sul deficit sanitario e istituire un tavolo di monitoraggio della spesa. Iniziativa promossa attraverso una lettera scritta direttamente ai manager delle aziende sanitarie, mettendo solo in copia, oltre al governatore Michele Emiliano, l’assessore alla Salute, Raffaele Piemontese, che di fatto si è visto così scavalcato.

Ne è nato un vorticoso giro di messaggi su WathsApp tra i direttori generali delle Asl, che si chiedevano l’un l’altro: “Ma tu ci vuoi andare?”. Fino a quando, nel pomeriggio di ieri, una nota del capo di Gabinetto, Giuseppe Catalano, ha informato tutti gli interessati che la riunione è stata rinviata, ma non annullata: si terrà mercoledì 19 febbraio, alla presenza del governatore, dei due assessori e dei dirigenti.

Quali le ragioni della mossa di Amati, che in molti hanno letto come una prova di forza ai danni di Piemontese? Ragioni politiche, probabilmente. L’attuale assessore al Bilancio, infatti, è in Giunta “per conto” di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, che aspira a diventare il successore di Emiliano alla guida della Regione Puglia e che certo non gradirebbe andare a votare (a ottobre?) con la sanità commissariata per eccessivo deficit.

Nella lettera di convocazione Amati dice che “il ripiano dei deficit sanitari, da effettuarsi con risorse del bilancio autonomo regionale, rappresenta un’evenienza di particolare criticità nella limitatezza delle risorse disponibili”. Questo perché, “stante il progressivo assottigliamento delle risorse mobilitabili” nel bilancio autonomo e il contributo alla finanza pubblica chiesto anche quest’anno dal Governo alle Regioni, l’unica possibilità di coprire il deficit sarebbe “la denegata attivazione della leva fiscale”. E il fatto che Emiliano non abbia sconfessato l’iniziativa – secondo qualcuno Amati ne avrebbe ottenuto l’assenso preventivo – conferma che il tema è delicato.

Ma a quanto ammonterebbe il deficit sanitario della Regione Puglia? Le stime parlano di circa 100 milioni bruciati dalle Asl nel 2024, anche se la somma precisa si conoscerà a fine febbraio, con i dati del quarto e ultimo trimestre. Se il 2025 confermasse questo trend, la Regione sarebbe insomma costretta ad aumentare le addizionali Irpef, cosa che in Puglia non accade da vent’anni e che certo non sarebbe saggio decidere nell’anno elettorale. E resta il fatto che il contributo chiesto alla Puglia nell’ambito della Manovra di bilancio statale, che nel 2023 era di 14 milioni, quest’anno è salito a 48 milioni. Per la Regione significa avere meno possibilità di intervenire in caso di “buchi” prodotti dalle Asl.

Insomma, la situazione è delicata. Anche perché in poche settimane Emiliano dovrà prendere decisioni importantissime, a partire proprio dalle sei Asl, che da qui a maggio vedranno la scadenza dei direttori generali. Al momento circola l’idea che questi ultimi possano essere nominati commissari, in attesa delle procedure di rinnovo. Ma si tratterebbe di una decisione non risolutiva, perché, solo per fare due esempi, Gregorio Colacicco, dell’Asl Taranto, è alla soglia della pensione, mentre Tommaso Stallone, dell’Irccs di Castellana Grotte, ha esaurito il secondo mandato, e dunque dovrà in ogni caso essere sostituito.

Redazione Nurse Times

Fonte: la Gazzetta del Mezzogiorno

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