Secondo un recente studio, un anticorpo monoclonale (Volociximab) può bloccare lo sviluppo delle metastasi alle ossa del tumore al seno.
A raggiungere questa scoperta è stato lo studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica Oncogene, condotto dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico e dall’Inserm di Lione con la collaborazione di gruppi di ricerca dell’Institut Curie di Parigi e dell’Università di Amburgo.
Il team di ricerca ha identificato la proteina integrina alfa5 come uno dei fattori maggiormente coinvolti nei processi di metastatizzazione ossea. Questi processi possono essere responsabili della comparsa di recidiva anche a distanza di anni dalla fine dei trattamenti chirurgici e adiuvanti. Gli studiosi hanno notato come l’anticorpo monoclonale Volociximab arrivi a bloccarne l’azione della proteina.
L’efficacia del Volociximab nell’inibire la formazione di metastasi ossee è stata dimostrata prima su modelli in vitro e poi in vivo, nei laboratori di Oncologia traslazionale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dell’Inserm di Lione.
“La proteina integrina alfa 5 è il ‘gancio’ con cui la cellula tumorale si lega alla fibronectina, che è altamente presente nel microambiente osseo. Questo ‘aggancio’, il primo evento che porta allo sviluppo delle metastasi, viene bloccato dal Volocixamab che si frappone alle due molecole e ferma la propagazione del tumore nell’osso. Il risultato è molto promettente anche perché il farmaco è sicuro, è già stato testato e non è tossico” ha detto Francesco Pantano dell’Unità di Oncologia medica del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.
- Diritto di critica in sanità: la Cassazione ridefinisce i confini tra denuncia e mobbing
- Rsa anziani: ancora nessun rinnovo del contratto Anaste
- Asl Cuneo 2: avviso pubblico per un posto da infermiere pediatrico
- Approvato l’aggiornamento del Codice Deontologico: nuove linee guida per la professione infermieristica
- Clamoroso errore al Policlinico Umberto I di Roma: scambiano i vetrini delle biopsie e rimuovono la mandibola a un paziente
Fonte: Ansa
Lascia un commento