Russare di notte? Potrebbe essere un campanello d’allarme per una condizione grave: tutto sulla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno
Per approfondire la conoscenza di questa patologia, dal 21 gennaio al 31 dicembre 2025, è disponibile il corso online gratuito “I disturbi respiratori ostruttivi nel sonno”, che assegna 15 crediti ECM. Il programma formativo è pensato per fornire agli operatori sanitari tutte le competenze necessarie per diagnosticare e gestire i pazienti affetti da OSAS.
Il russamento non è sempre innocuo: scopri cos’è l’OSAS e perché è importante diagnosticarla in tempo
Il russamento, spesso considerato solo un fastidioso disturbo notturno, potrebbe essere il primo segnale di una patologia più seria: la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS). Questa condizione, caratterizzata dal restringimento delle vie respiratorie durante il sonno, può portare a ripetute interruzioni della respirazione (apnee), compromettendo l’ossigenazione del sangue e frammentando il sonno.
OSAS: una patologia sottodiagnosticata ma diffusa
Secondo i dati epidemiologici, l’OSAS colpisce tra il 16% e il 45% degli uomini tra i 35 e i 70 anni, mentre la prevalenza nelle donne sale al 6-24% dopo la menopausa. Nonostante questa alta incidenza, molti casi restano non diagnosticati, poiché le persone spesso non si accorgono di russare o delle pause respiratorie notturne. Tuttavia, i sintomi diurni, come sonnolenza persistente, insonnia e difficoltà di concentrazione, possono gravemente compromettere la qualità della vita e aumentare il rischio di incidenti stradali e lavorativi.
Le complicanze dell’OSAS: non solo sonno disturbato
L’OSAS non è solo un problema di riposo: senza un trattamento adeguato, può avere gravi conseguenze sul piano cardiovascolare e cerebrovascolare. Tra le complicanze più frequenti troviamo:
- Ipertensione arteriosa
- Fibrillazione atriale
- Ictus cerebrale
- Insufficienza cardiaca
- Ipertensione polmonare
Come si diagnostica l’OSAS?
La diagnosi si basa su un esame strumentale specifico: la polisonnografia, che registra i parametri cardiorespiratori durante il sonno, rilevando apnee, ipopnee e russamenti. Questo test è essenziale per individuare con precisione il disturbo e valutarne la gravità.
Terapie efficaci per l’OSAS
Fortunatamente, oggi esistono diverse soluzioni per trattare l’OSAS:
- CPAP (Continuous Positive Airway Pressure): il dispositivo più efficace, che mantiene aperte le vie respiratorie durante il sonno.
- MAD (Dispositivi di avanzamento mandibolare): utili nei casi meno gravi.
- Interventi chirurgici: indicati per alcuni pazienti selezionati.
Un approccio personalizzato è fondamentale per garantire l’efficacia del trattamento e migliorare la qualità della vita del paziente.
Per iscriversi al corso, attivo da martedì 21, è possibile visitare il sito: www.osasinfad.it
Redazione Nurse Times
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