In caso di controversia, ipaziente non deve provare che l’ospedale abbia tenuto una condotta negligente nell’acquisizione e nella perfusione del plasma. È, invece, l’ospedale a dover dimostrare di avere rispettato le norme giuridiche e le leges artis che presiedono alle suddette attività.
Il principio di diritto è stato espresso dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10592/2021.
“Nella controversia tra il paziente che assuma di avere contratto un’infezione in conseguenza di un’emotrasfusione e la struttura sanitaria ove quest’ultima venne eseguita, non è onere del primo allegare e provare che l’ospedale abbia tenuto una condotta negligente o imprudente nell’acquisizione e nella perfusione del plasma” spiega Chiara Di Lorenzo sul portale ufficiale di Fnomceo.
“È onere del secondo dimostrare di avere rispettato le norme giuridiche e le leges artis che presiedono alle suddette attività. Ne consegue che qualora venga invocata la responsabilità contrattuale della struttura sanitaria, al paziente spetterà allegare solo una la condotta inadempiente dell’ospedale” conclude Di Lorenzo.
- Latisana (Udine), due infermiere colpite con palo della flebo. Uil Fpl Fvg denuncia l’ennesima aggressione
- Concorso oss sospeso in Campania, Cisl Fp: “Subito la nuova data delle prove. Pronti a mobilitazione regionale”
- Verona e il pilastro invisibile del welfare: badanti e caregiver familiari allo stremo
- Salute mentale: il ruolo chiave degli infermieri
- Hiv: riconoscimento internazionale per una ricerca del Policlinico Giaccone di Palermo
Lascia un commento