La dislipidemia è un’alterazione qualitativa o quantitativa dei lipidi nel sangue: colesterolo totale, colesterolo-HDL, colesterolo-LDL, trigliceridi. Un tasso ematico elevato di colesterolo (in particolare della sua frazione c.d. “cattiva”, l’LDL) è uno dei maggiori fattori di rischio per l’aterosclerosi e relative complicazioni cardiovascolari: cardiopatia ischemica, infarto del miocardio, vasculopatia cerebrale e periferica.
“Non esiste un livello minimo – spiega il dottor Luca Bonanni dell’Ambulatorio dislipidemie dell’ospedale dell’Angelo di Mestre a sanitainformazione.it (V. Franzellitti), – e questo vale sia per i pazienti che hanno avuto eventi cardiovascolari che per le persone sane e che hanno dei livelli borderline di colesterolo“.
Il colesterolo è un nemico invisibile e, a differenza della pressione che si può auto misurare a casa, non dà sintomi diretti e il paziente non ha un feedback continuo della situazione.
“Le indicazioni dei referti di laboratorio sono datate, fanno riferimento a linee guida molto vecchie come il famoso 220 o altri valori che non sono più validi. I dati vanno comunque interpretati, quel che conta è il colesterolo LDL che richiede una formula per poter essere calcolato e non è una cosa subito facilmente visibile da chi non è addetto ai lavori” ha detto Bonanni.
- Amiloidosi cardiaca, nasce il primo registro nazionale SIC-ISS. Disponibile un nuovo farmaco che spegne il gene chiave della malattia
- Allarme cardiologi: 600 infarti ogni giorno. Il 50% in pazienti senza evento pregresso
- Obesità causa oltre 20mila morti l’anno per malattie cardiache. Esperti SIC: “Inserire cure per cardiopatici nei Lea”
- Infertilità, dall’Oms le prime Linee guida globali: 40 raccomandazioni su prevenzione, diagnosi e trattamento
- Uil Fpl Venezia: “Turni massacranti per infermieri e oss all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Il sistema non regge più”
Fonti: idoctors.it; sanitainformazione.it (V. Franzellitti)
Lascia un commento