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La dott.ssa Ferraro Francesca consegue il titolo di laurea in infermieristica dissertando la tesi dal titolo “Educazione terapeutica ed assistenza infermieristica al paziente portatore di enterostomia: focus sull’impatto psico-sociale e sulla qualità di vita del giovane adulto”.
La stomia intestinale è un’apertura chirurgicamente creata sulla parete addominale, alla quale viene collegato un tratto di intestino, da cui fuoriesce il materiale intestinale. Il presente elaborato di tesi si pone l’obiettivo di approfondire il tema dell’educazione terapeutica e dell’assistenza infermieristica al paziente con enterostomia. Si focalizza sull’impatto psicosociale e sulla qualità di vita del giovane adulto. In quanto è una fascia d’età coinvolta in una fase cruciale dello sviluppo personale.
La revisione della letteratura è stata condotta consultando le banche dati PubMed, UpToDate e Cinahl Plus. È stata integrata da ricerca libera sul motore Google Scholar e sul web. Le parole chiave individuate sono state le seguenti: enterostomia; stomia intestinale; giovane adulto; qualità di vita; educazione terapeutica; infermiere stomaterapista; stomia e disagio psicologico; alterazione ed accettazione dell’immagine corporea. I risultati evidenziano che il confezionamento di una stomia determina un’alterazione dell’immagine corporea e diminuzione dell’autostima. Ne conseguono sentimenti di vergogna, isolamento e compromissione della vita sociale, lavorativa e sessuale. Soprattutto nella fascia d’età dei giovani adulti.
Tuttavia, se viene attuata una presa in carico globale ed il paziente riceve un’adeguata e personalizzata educazione terapeutica – in cui l’infermiere è la figura cardine – la qualità di vita ed il processo di accettazione/adattamento risultano migliorati. Emergono inoltre evidenze sull’efficacia dell’integrazione delle piattaforme di eHealth come supporto educativo. Tuttavia, persistono limiti legati al livello di alfabetizzazione sanitaria digitale. I risultati evidenziano, infine, la necessità di interventi personalizzati e multidisciplinari. Questi devono considerare, oltre alla dimensione clinica/chirurgica, anche la dimensione psicologica, sociale e sessuale del giovane adulto. Al fine di promuovere l’adattamento e migliorare la qualità di vita.
Dott.ssa Ferraro Francesca
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