La meningite è una grave infezione caratterizzata dall’infiammazione delle meningi, le membrane che circondano e proteggono il cervello e il midollo spinale. Questa patologia può colpire chiunque, ma è più frequente tra i bambini, gli adolescenti, i giovani adulti e le persone con un sistema immunitario compromesso. La rapidità nella diagnosi e l’inizio immediato della terapia sono fondamentali per evitare gravi complicazioni, compresa la morte.
Le cause della meningite: virale, batterica e fungina
La meningite può avere diverse origini, tra cui:
- Virale: è la forma più comune e meno grave, solitamente risolvibile in 7-10 giorni senza conseguenze permanenti. Gli herpesvirus e gli enterovirus sono tra i principali responsabili.
- Batterica: molto più grave e potenzialmente fatale se non diagnosticata e trattata prontamente. I batteri più comuni includono Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis (meningococcal) e Haemophilus influenzae. La trasmissione avviene per via respiratoria, con possibili epidemie nel caso del meningococco.
- Fungina: colpisce prevalentemente persone immunodepresse e può avere conseguenze mortali se non trattata adeguatamente con farmaci antimicotici.
Come si trasmette
La meningite si trasmette principalmente attraverso il contatto con le secrezioni respiratorie o salivari di una persona infetta. Le modalità di trasmissione variano in base alla causa:
- Meningite batterica: si diffonde attraverso le goccioline respiratorie emesse con tosse, starnuti o il contatto ravvicinato con una persona infetta. Il rischio di contagio aumenta in ambienti affollati o con contatti prolungati, come nelle scuole o nelle abitazioni condivise. Alcuni batteri, come il meningococco, possono essere portati senza sintomi nelle prime vie respiratorie da portatori sani, che possono comunque trasmettere l’infezione.
- Meningite virale: si trasmette tramite il contatto con secrezioni respiratorie, feci o superfici contaminate. Alcuni virus, come gli enterovirus, sono più facilmente trasmissibili nei mesi estivi.
- Meningite fungina: non è contagiosa tra persone. Si verifica principalmente in persone con un sistema immunitario indebolito, ad esempio a causa di condizioni come l’HIV o l’uso prolungato di farmaci immunosoppressori.
Le forme di meningite non infettive, causate da reazioni a farmaci o malattie autoimmuni, non si trasmettono da persona a persona.
Sintomi della Meningite
I sintomi della meningite possono variare a seconda dell’età e della fase della malattia, ma alcuni segni comuni includono:
- Febbre elevata (oltre 37,5°)
- Nausea e vomito
- Rigidità nucale
- Macchie rossastre o violacee (petecchie) sulla pelle, tipiche della meningite da meningococco
La tipica posizione di un paziente con meningite è conosciuta come posizione a cane di fucile. In questa posizione, il paziente tende a piegare le ginocchia verso il petto e ad inclinare il collo in avanti, con il mento abbassato. Questo comportamento è spesso adottato per alleviare la rigidità nucale e ridurre il dolore causato dall’infiammazione delle meningi. La posizione a cane di fucile è un segno indicativo di meningite, soprattutto nei casi più avanzati.
Nei neonati, i sintomi possono essere meno evidenti e includere pianto persistente, irritabilità, rigidità del corpo e rigonfiamento delle fontanelle.
Diagnosi rapida: fondamentale per la salute del paziente
La meningite è una condizione che richiede un’accertamento immediato. La diagnosi si basa sull’analisi del liquido cerebrospinale, ottenuto tramite puntura lombare, per identificare il microrganismo responsabile e stabilire la terapia più adeguata. Un intervento tempestivo può fare la differenza tra guarigione e complicanze gravi.
Il batterio più pericoloso associato alla meningite è Neisseria meningitidis, noto come meningococco. È particolarmente grave perché può causare meningite fulminante e sepsi (infezione generalizzata del sangue), con un’elevata mortalità se non trattata rapidamente.
Esistono diversi sierogruppi di meningococco (A, B, C, W, X, Y), e in Italia i sierogruppi B e C sono i più comuni. La meningite da meningococco è altamente contagiosa e può portare a epidemie.
Anche lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) è molto pericoloso, soprattutto nei bambini piccoli e negli anziani, causando meningite con un alto rischio di complicazioni severe.
Trattamento della Meningite: terapie specifiche a seconda della causa
Il trattamento varia in base al tipo di meningite:
- Virale: di solito, non richiede terapie specifiche, risolvendosi spontaneamente.
- Batterica: richiede un’immediata somministrazione di antibiotici per via endovenosa, inizialmente ad ampio spettro, seguiti da un trattamento mirato una volta identificato il batterio.
- Fungina: richiede farmaci antimicotici specifici.
Prevenzione: la vaccinazione come arma principale
La prevenzione delle meningiti batteriche è possibile grazie alla vaccinazione, che rappresenta il metodo più efficace per proteggere contro patogeni come Streptococcus pneumoniae, Neisseria meningitidis e Haemophilus influenzae tipo b. In caso di meningite meningococcica, è fondamentale sottoporre i contatti stretti del paziente a una profilassi antibiotica preventiva per limitare la diffusione del batterio.
Complicazioni possibili: perché la prevenzione è importante
Le meningiti batteriche possono portare a gravi conseguenze, tra cui perdita dell’udito, crisi epilettiche, amputazioni e deficit cognitivi. Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato sono cruciali per ridurre il rischio di complicanze.
Redazione NurseTimes
Articoli correlati
- Encefaliti: sintomi, cause, diagnosi, terapia e prevenzione
- Emorragia cerebrale: cause, sintomi, diagnosi e terapia
- Sindrome di Guillain Barré: sintomi, cause, diagnosi, terapia
- Meningite batterica: predire complicazioni o morte con un esame del sangue
- La Meningite e il tumbler test
- Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes
- l progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi
- Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org
- Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari
Lascia un commento