A causa di un errore informatico nell’elaborazione delle buste paga, 26 infermieri dipendenti della Città della Salute di Torino e impegnati nel servizio di elisoccorso si sono visti decurtare di centinaia di euro lo stipendio di ottobre. A segnalare il disservizio, imputabile al Centro per i servizi informatici (CSI) Piemonte, è il sindacato Nursing Up.
“Se l’errore fosse stato commesso da un infermiere, la notizia sarebbe già su tutti i giornali come caso di malasanità – attaccano Roberto Aleo e Claudio Delli Carri, rispettivamente segretari provinciale e regionale di Nursing Up -, mentre qui la notizia è trattata come un errore di trascrizione dei dati. Normale che vengano usati due pesi e due misure?”.
Secondo gli accordi sindacali, gli infermieri avrebbero dovuto ricevere una retribuzione di circa 60 euro lordi per ogni ora di prestazioni aggiuntive. Tuttavia, a causa dell’errore nel calcolo dei cedolini da parte del CSI Piemonte, sono stati pagati solo 30 euro l’ora: un salario praticamente dimezzato rispetto alle aspettative, sebbene ogni infermiere abbia all’attivo almeno due turni di 12 ore extra.
“Questo disservizio ha messo in difficoltà famiglie e professionisti che mensilmente contano su uno stipendio pienamente retribuito per le loro prestazioni – denunciano Aleo e Delli Carri -. Nursing Up chiede l’immediata rettifica e l’erogazione degli emolumenti economici mancanti rispetto al dovuto entro la fine del mese, affinché i diritti dei lavoratori siano rispettati”.
L’Azienda Città della Salute ha ipotizzato di risolvere la questione entro il mese di novembre, al massimo la fine dell’anno, ma Nursing Up ritiene inaccettabile che errori simili possano protrarsi così a lungo. E ribadiscono che, se un infermieri o medici commettessero errori simili, rischierebbero non solo sanzioni disciplinari, ma anche conseguenze legali. “Pertanto – conclude Delli Carri – Nursing Up chiede non solo l’immediata rettifica degli stipendi, ma anche le scuse ufficiali delle autorità coinvolte, in particolare del CSI, per il grave disservizio causato”.
Redazione Nurse Times
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