Dopo il via libera del MEF, l’accordo passa al CdM e alla Corte dei Conti; inizia il percorso per il contratto 2025-2027
Il giorno decisivo per il contratto collettivo nazionale del Comparto Sanità 2022-2024 si avvicina. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha completato la procedura di controllo sulla sostenibilità finanziaria dell’accordo, aprendo la strada alla firma definitiva, attesa entro il 15 ottobre 2025. Lo ha comunicato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, con un video ufficiale, confermando che l’ipotesi di accordo passerà ora al vaglio del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti.
Questa notizia entra subito nel cuore delle notizie e dell’attualità del comparto sanitario: un traguardo atteso da medici, infermieri, operatori ospedalieri e personale tecnico, che hanno atteso mesi per la conclusione del negoziato e le sue ricadute su salute, diritti e riconoscimenti professionali.
Tappe decisive: MEF, CdM, Corte dei conti
Secondo le parole di Naddeo:
“Questo contratto dovrebbe essere firmato definitivamente, considerato che la Corte dei conti ha 15 giorni di tempo per la certificazione della compatibilità economica e finanziaria. Dopo, l’Aran potrà procedere con la sottoscrizione finale”.
Con questo percorso, l’ipotesi di accordo sarà prima esaminata dal Consiglio dei Ministri, quindi inviata alla Corte dei conti per la certificazione obbligatoria. Solo dopo l’avvenuta certificazione, l’ARAN potrà procedere con la firma finale. Se tutto andrà come previsto, il contratto diventerà effettivo entro metà ottobre.
Questo iter è tra le pratiche più delicate nella contrattazione pubblica: ogni fase (MEF → CdM → Corte dei Conti) è essenziale per garantire la compatibilità con i vincoli finanziari dello Stato e la legittimità dell’accordo.
Contratto firmato: cosa prevede l’accordo
In realtà, l’ipotesi di contratto è già stata firmata in forma di preintesa lo scorso 18 giugno 2025, coinvolgendo oltre 581.000 professionisti non medici del Servizio Sanitario Nazionale: infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, operatori sociosanitari, personale amministrativo.
Il nuovo CCNL introduce:
- aumenti stipendiali medi compresi tra 150 e 172 euro lordi mensili su 13 mensilità.
- stanziamento complessivo di circa 1,7 miliardi di euro per gli incrementi retributivi e le indennità correlate.
- nuove indennità (pronto soccorso, specificità infermieristica) e miglioramenti normativi su ferie, formazione e relazioni sindacali.
Tuttavia, non tutte le sigle sindacali hanno condiviso l’intesa. CGIL FP e UIL FPL hanno mantenuto una posizione contraria, lamentando che l’accordo non garantisca sufficienti tutele normative né un recupero adeguato del potere d’acquisto.
Questa divisione ha frenato l’unanimità della firma, ma non ha impedito il proseguimento dell’iter istituzionale verso l’approvazione definitiva.
Le criticità ed escalation nei negoziati
Il percorso non è stato lineare: in diverse sessioni, gli incontri tra ARAN e le organizzazioni sindacali si sono conclusi con una fumata nera, come riportato nei nostri articoli.
Tra i punti più controversi:
- la richiesta di risorse economiche aggiuntive da parte di sindacati contrapposti e la rigidità da parte dell’Aran nel non cedere su nuovi oneri finanziari.
- il tema delle qualificazioni e dell’elevata professionalità: alcuni profili, specie in area sanitaria, hanno chiesto riconoscimenti economici e normativi maggiori.
- la gestione dei turni per il personale over 60, la flessibilità per lavoratori con figli o monoparentali, e la revisione delle indennità orarie nelle fasce critiche.
In vari momenti, Nursing Up — inizialmente in dissenso — ha manifestato aperture su alcuni punti, pur senza riconoscere risorse extra alla trattativa.
Nonostante gli stalli, l’Aran ha ribadito la disponibilità a valutare miglioramenti normativi entro i vincoli economici già assegnati.
Verso il rinnovo 2025-2027
Con il contratto 2022-2024 ormai in fase di ratifica, si apre ufficialmente la stagione del CCNL 2025-2027. Le fonti indicano che i lavori preparatori partiranno già nei prossimi mesi, con obiettivo avvio dei negoziati a gennaio 2026.
La Legge di Bilancio 2025 ha già previsto risorse per i rinnovi contrattuali della pubblica amministrazione, inclusi i comparti Sanità, Istruzione e Ricerca.
Per il comparto sanitario, il contratto appena approvato offrirà la base su cui costruire nuove rivendicazioni, includendo temi come:
- innovazione digitale in sanità
- rafforzamento della medicina territoriale
- conciliazione vita-lavoro per operatori ospedalieri
- evoluzione dei profili e valorizzazione delle competenze medico-infermieristiche
Una fase cruciale sarà la certificazione della rappresentatività sindacale, che dovrà essere definita nei primi giorni di novembre per predisporre i tavoli negoziali ufficiali.
Redazione NurseTimes
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