ROMA – “Abbiamo firmato per responsabilità, non per soddisfazione. Questo contratto è un punto di partenza, non certo di arrivo. I professionisti della sanità, e in particolare gli infermieri, meritano di più: più riconoscimento, più tutele, più dignità”. Così Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS, commenta l’intesa raggiunta per il rinnovo contrattuale 2022-2024 e la contestuale apertura del tavolo per il triennio 2025-2027.
Dopo mesi di stallo e nonostante le posizioni delle sigle non firmatarie, la nostra perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi per garantire i diritti ai lavoratori ha portato al risultato.
Con 3,7 miliardi di euro complessivi stanziati per il biennio contrattuale, l’incremento medio sarà di 357 euro, ma le risorse sono insufficienti a fronte del crescente disagio dei lavoratori. “Abbiamo portato a casa ciò che era possibile – continua Carbone – ma è il sistema che deve cambiare: non bastano bonus a singhiozzo o riconoscimenti parziali, serve una riforma strutturale che rimetta al centro le persone, la loro fatica quotidiana e la loro competenza”.
Tra le principali conquiste ottenute grazie all’azione di FIALS:
- Superamento (seppur temporaneo) dell’esclusività del rapporto di lavoro, che permetterà ai professionisti di incrementare il proprio reddito con attività presso altri enti pubblici o privati
- Tutela legale e psicologica in caso di aggressione sul lavoro, a carico dell’azienda
- Indennità professionale base aumentata del 50% a livello aziendale
- Compenso per prestazioni aggiuntive portato a 50 euro/ora
- Settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria
- Maggiore flessibilità per i genitori turnisti e per le famiglie monoparentali
- Tutela della fruizione delle ferie maturate anche in caso di mobilità
- Mantenimento a 7 dei turni di pronta disponibilità mensili, contro il dilagare dello stress lavoro-correlato
FIALS ha inoltre contestato duramente l’inserimento dell’assistente infermiere senza un confronto preventivo sul suo impatto organizzativo: “Calare dall’alto una figura ibrida, senza dialogo né valutazione degli effetti, è una scelta inaccettabile”, afferma il sindacato.
Riteniamo soddisfacente la dichiarazione congiunta n. 2 in cui si demanda ad un’apposita sede di confronto tra Aran, comitato di settore ed organizzazioni sindacali rappresentative l’approfondimento delle problematiche connesse alla fruizione dei servizi di mensa o modalità sostitutive e della pausa finalizzata al recupero delle energie psicofisiche. che la formulazione attuale lasci troppo spazio a discrezionalità aziendale per cui diventa improbabile la corretta ed uniforme applicazione della norma su tutto il territorio nazionale.
“Oggi più che mai – dichiara Carbone – è evidente che il lavoro in sanità pubblica è sotto attacco: carichi insostenibili, stipendi inadeguati, aggressioni in aumento, scarsa attrattività della professione infermieristica. È tempo di cambiare passo. Questo contratto è una boccata d’ossigeno, ma il nostro impegno continua per rendere la sanità pubblica un luogo dove lavorare con dignità, sicurezza e futuro”.
FIALS chiede di riaprire subito il confronto per il triennio 2025-2027 e chiede fin da ora un investimento reale e strutturale nella valorizzazione del personale sanitario, a partire dagli incarichi professionali, dalle condizioni di lavoro e dal riequilibrio tra vita privata e impegno lavorativo.
Redazione NurseTimes
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