“Un’occasione persa, soprattutto in prospettiva. Non erano infatti le risorse – troppo poche quelle da distribuire in questa tornata contrattuale – il punto di forza del Ccnl del comparto sanità 2022-2024, ma la possibilità di aprire subito la nuova negoziazione per il triennio 2025-2027 e, quindi, di fruire dei fondi già stanziati nella Legge di Bilancio”. Andrea Bottega (foto), segretario nazionale del sindacato Nursind, commenta così la mancata firma della pre-intesa, oggi, all’Aran.
“Per colpa del protagonismo di qualcuno – attacca il segretario Nursind – a farne le spese saranno molti lavoratori. A cominciare dal personale dei pronto soccorso, che attendeva ancora l’adeguamento dell’indennità con le risorse stanziate dal giugno 2023. Chi si è tirato indietro rispetto a questo atto di buon senso e responsabilità dovrà dare spiegazioni, ad esempio, alle ostetriche, che avrebbero finalmente ottenuto l’equiparazione economica con gli infermieri sull’indennità di specificità. Oltre che agli infermieri, in primis ai turnisti con figli: sul piano della disciplina del rapporto di lavoro, nelle pieghe del Contratto, c’era infatti uno sforzo in favore della conciliazione tra tempo professionale e privato”.
“Si è deciso di gettare alle ortiche sette mesi di intenso lavoro negoziale – conclude il segretario Nursind –. Adesso non rimane che sperare di tornare al tavolo in tempi brevi. Per il bene del personale, ma anche per il buon funzionamento del nostro Ssn”.
Redazione Nurse Times
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