Infuriano le polemiche sul modello organizzativo delle cure primarie della Lombardia che prevede l’infermiere in sostruzione del MMG. Arrivano le prese di posizione della FNOMCEO (Vedi articolo) e FIMMG (Vedi articolo). Ma anche quella del Nursing Up che definisce l’iniziativa “innovativa e lungimirante” (vedi articolo). Le deputate Silvana Nappi, Stefania Mammì e Celeste D’Arrando del MoVimento 5 stelle “C’è molta confusione sotto il cielo della sanità lombarda” (Vedi articolo).
La Direzione Generale Welfare lombarda ribadisce in una nota la “straordinarietà e temporaneità” della situazione sottolineando che “è utile pensare a forme di organizzazione innovative che utilizzino personale infermieristico non certo in sostituzione dell’attività e del ruolo del Medico di famiglia, ma a supporto e sotto la responsabilità di quest’ultimo”.
Una sorta di supplenza organizzativa “non già professionale”. “Le figure professionali mediche e infermieristiche hanno infatti con tutta evidenza competenze diverse, non sovrapponibili né interscambiabili, ma sicuramente sinergiche e complementari”.
Quindi personale infermieristico “a supporto e sotto la responsabilità di del Medico di famiglia per collaborare e prendere in carico un numero maggiore di assistiti rispetto a quanto è possibile fare ora”.
La Direzione Generale Welfare spinge quindi “per una collaborazione fattiva, di équipe, fra diverse figure professionali che, integrandosi nel rispetto delle proprie competenze, mansioni, ruoli e compiti, assolvano all’obiettivo di assistere la persona riguardo al complesso dei suoi bisogni”.
“Un modello organizzativo – si rimarca nella Nota – che trova concretizzazione nelle Case di Comunità”.
“La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia – conclude la Nota – ribadisce la propria volontà ad una sempre più stretta collaborazione con Medici di Medicina Generale e Professioni Infermieristiche, promuovendo forme di integrazione tra gli stessi, e invita a evitare strumentalizzazioni e false interpretazioni che poco aiutano alla risoluzione dei problemi e a fornire risposte adeguate alle reali esigenze dei cittadini”.
La nota del Coordinamento degli Opi della Lombardia: “È difficile credere che queste siano le parole della vicepresidente e assessore al welfare della Regione, Letizia Moratti”
Gli infermieri saranno impiegati anche in tema di cure primarie, offrendo supporto e supplenza per affrontare la carenza di medici di medicina generale. Una sperimentazione è in corso presso alcune Asst e sarà oggetto di valutazione.
Il Coordinamento regionale Opi della Lombardia in una nota invita a non strumentalizzare le affermazioni sopracitate.
“È difficile credere che queste siano le parole della vicepresidente e assessore al welfare della Regione, Letizia Moratti. La medesima Regione, infatti, ha istituito un gruppo di lavoro con medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e infermieri, per affrontare le tematiche della medicina di iniziativa, con lo scopo di elaborare strategie e progettualità al fine di rispondere ai bisogni dei cittadini sul territorio, partendo dal fatto che la carenza di professionisti coinvolge tutti.
Al contempo, gli Opi della Lombardia rimarcano che già dal primo incontro si è evidenziata la volontà di collaborazione e sinergia fra le figure professionali che, sul territorio, possono prendere in cura la salute dei nostri cittadini. Quindi la nota degli Ordini degli infermieri lombardi entra nel dettaglio dei comunicati di Fnomceo e Fimmg: Come evidenziato, le figure professionali mediche e infermieristiche hanno competenze diverse, non sovrapponibili né interscambiabili, ma sicuramente sinergiche e complementari. Certi di una erronea interpretazione di quanto dichiarato dall’assessore Moratti, si ribadisce la volontà dei professionisti di lavorare insieme, a favore dei cittadini, evitando strumentalizzazioni inutili e pericolose”.
Redazione NurseTimes
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