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Studio infermieristico: determinazione e volontà

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L’analisi SWOT, un’occasione di miglioramento per gli infermieri 3
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Timidamente si fa sempre più strada nel panorama territoriale lo studio infermieristico e del ruolo che l’infermiere ha nella gestione sia delle patologie croniche che della prevenzione primarie sul territorio.

In molti pongono l’accento su quanto sia utile questa scelta e io aggiungerei, dopo aver parlato con alcuni infermieri che hanno intrapreso questa strada, coraggiosa.
Aprire un’attività del genere non è facile tra le bollette energetiche, il commercialista, il costo dell’Enpapi che è difficile sopportare soprattutto nei primi anni, la gestione dei rifiuti speciali; moltissimi sono i problemi che ogni giorno bisogna affrontare, lo sanno bene Daniela Ceccarelli e Cristina Voicu, socie fondatrici dello studio infermieristico C & V con sede a Roma, dove affiancano prestazioni domiciliari con quelle ambulatoriali. Non c’è dubbio che sul territorio ci sia l’esigenza di questo tipo di strutture in situazioni dove magari il bisogno individuale superi le effettive risorse pubbliche destinate all’assistenza domiciliare.

Le colleghe sanno bene che essendo una figura per lo più nuova molto spesso le persone non sanno come fare per accedere ai servizi e risultano disorientate quando hanno bisogno di un’assistenza sul territorio, a meno che non vengano opportunamente indirizzate.

Tante sono le prestazioni che vengono offerte: prelievi domiciliari, somministrazione terapia per via orale, endovenosa, intramuscolare, sottocutanea, rilevazione parametri vitali, gestione di peg, di cateteri venosi centrali, di nefrostomia, di colostomia, medicazioni ulcere vascolari, da decubito…, ma questo a volte non basta per essere ricompensate per il tempo e la dedizione profusa.
Spesso l’entusiasmo e la buona volontà si scontrano contro la disinformazione e la diffidenza dei cittadini, perché pagare costi elevati per una prestazione professionale infermieristica, quando magari il mio vicino mi chiede solo un paio di euro?
Tanti gli aspetti negativi ma non per questo ci si deve scoraggiare. Determinazione e perseveranza porteranno con il tempo dei risultati.
L’infermiere attraverso l’esercizio della libera professione può rivendicare una vera e propria autonomia professionale e culturale ma spesso non è facile guadagnarsi e ritagliarsi questo ruolo sociale.

Ida Baiano

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