Le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno scatenato un acceso dibattito con i direttori generali delle ASL pugliesi. Emiliano, intervenendo in Consiglio Regionale, ha criticato l’immobilismo nel rinnovo dei vertici delle aziende sanitarie e ha sollevato il problema dei cosiddetti “viaggi della speranza” dei pazienti verso altre regioni per ricevere cure. La sua denuncia ha portato i responsabili delle ASL a chiedere un incontro urgente in videoconferenza, il cui esito potrebbe segnare una svolta importante nella gestione sanitaria della regione.
Lo scontro sulle spese sanitarie
Il vertice, durato diverse ore, è stato convocato per discutere delle affermazioni del Presidente, che ha evidenziato l’impossibilità di applicare la legge regionale n. 7 del marzo 2022. Questa norma prevede la sostituzione dei direttori generali in caso di sforamento dei tetti di spesa per i farmaci e i dispositivi medici. Emiliano ha definito “insostenibile” la situazione attuale, sottolineando che tutte le ASL pugliesi, ad eccezione di quelle della BAT e di Taranto, hanno rispettato il tetto di spesa farmaceutica nel 2023. Tuttavia, la situazione appare critica per la spesa dei dispositivi medici, che ha superato il limite di 173,1 milioni di euro in tutte le aziende sanitarie. L’ASL Bari è in cima alla lista con un deficit di 37,9 milioni, seguita da Lecce con 36,9 milioni e Taranto con 22,7 milioni.
Anche gli ospedali regionali registrano bilanci in rosso: il Policlinico di Bari presenta un deficit di 22,3 milioni di euro, seguito dagli Ospedali Riuniti di Foggia con 7,1 milioni e l’IRCCS De Bellis con 4,1 milioni. La crisi economica della sanità pugliese ha portato all’avvio di contestazioni formali nei confronti di nove direttori generali, sei dei quali attualmente in carica, tra cui Antonio Nigri (ASL Foggia), Stefano Rossi (ASL Lecce) e Tiziana Dimatteo (ASL BAT).
Le conseguenze della legge regionale
La mancata applicazione della legge regionale 7 è stata giustificata con il rischio di ricorsi legali e l’esclusione dall’albo nazionale dei direttori generali coinvolti. Una revoca di massa riguarderebbe infatti tutti i direttori, ad eccezione di quelli recentemente rinnovati all’ASL di Bari, Brindisi e al Policlinico di Bari.
Nove direttori generali sono stati contestati per la gestione delle risorse, sei dei quali ancora in carica nelle stesse strutture sanitarie. Tra questi figurano Antonio Nigri (ASL Foggia), Stefano Rossi (ASL Lecce) e Gregorio Colacicco (ASL Taranto). Tuttavia, la legge regionale n. 7, che prevede la possibilità di rimuovere i dirigenti, non è stata ancora applicata per timore di ripercussioni. Il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, ha chiesto di evitare decisioni drastiche fino a quando la questione non sarà definitivamente chiarita.
Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione, ha chiesto di sospendere qualsiasi decisione fino a che non sarà chiarito il quadro giuridico, esprimendo critiche durante un incontro informale con i vertici delle aziende sanitarie.
La replica dei direttori delle ASL
Nonostante le critiche del presidente, i direttori generali delle ASL pugliesi hanno difeso il proprio operato. Gregorio Colacicco, direttore generale dell’ASL di Taranto, ha dichiarato: “Non mi sento in alcun modo accusato. Lavoriamo quotidianamente su tutti i fronti per migliorare il servizio.” Anche Maurizio De Nuccio, alla guida dell’ASL di Brindisi, ha confermato che l’ultimo incontro tra i direttori generali ha riguardato solo temi operativi, senza riferimento alle dichiarazioni di Emiliano.
Emiliano propone l’abolizione del tetto di spesa per la sanità privata
Durante il confronto, Emiliano ha avanzato la proposta di eliminare il tetto di spesa per le strutture sanitarie private. “Le cliniche private in Puglia, pur essendo dello stesso gruppo di quelle presenti in Lombardia, devono rispettare un limite di spesa. Quando un paziente pugliese si reca al Nord per le stesse cure, la Regione paga per intero. È il momento di rimuovere questi vincoli e valutare l’impatto sulla mobilità passiva”, ha dichiarato il Presidente. L’obiettivo è ridurre i trasferimenti dei pazienti verso altre regioni e rilanciare l’azione amministrativa della sanità pugliese.
Il futuro della sanità pugliese
L’incontro ha gettato le basi per possibili sviluppi nel settore sanitario regionale, con Emiliano che punta a chiudere in positivo il periodo finale della legislatura. Tuttavia, l’incertezza politica e il contesto economico mettono in dubbio la possibilità di attuare riforme strutturali nel breve termine.
Redazione NurseTimes
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