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Forum Mediterraneo in Sanità, Emiliano: “Serve un’attività di pacificazione per tenere in equilibrio il sistema. Compito che spetta alla politica”

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Forum Mediterraneo in Sanità, Emiliano: "Serve un'attività di pacificazione che tenga in equilibrio il sistema. Compito che spetta alla politica"
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“Quello della sanità è un mondo che muove interessi enormi: dalla spesa per i farmaci, alla ricerca scientifica, alle carriere accademiche e ospedaliere. La sanità, da sola, non riesce a gestire questo ingorgo, che invece ha bisogno di un peace-keeping, di un’attività di pacificazione che tenga in equilibrio tutti i pezzi del sistema. E si tratta di una delle attività più difficili da gestire in tutto il mondo. Così si spiegano i continui interventi della politica in questo settore, cosa che invece non avviene in altri campi, come la scuola o la magistratura”. Così il governatore pugliese Miche Emiliano, nel suo intervento alla sessione inaugurale dell’ottavo Forum Mediterraneo in Sanità (18-20 settembre a Villa Romanazzi Carducci, Bari), intitolato “Un patto per il rilancio della sanità al Sud”.

“Alcuni Paesi – ha detto Emiliano – addirittura non accettano neppure la sfida di una sanità pubblica uguale per tutti. In Italia, invece, la sanità è uguale per tutti, ma deve confrontarsi con l’innovazione tecnologica, i nuovi farmaci e gli investimenti. Si tratta spesso di innovazioni positive, che però bisogna guidare senza lasciare che gli operatori sanitari e l’industria legata alla sanità parlino da soli”.

Sempre Emiliano: “Per esempio, abbiamo immaginato che il meccanismo del payback nella farmaceutica e nei dispositivi medicali vada superata subito. È un sistema assurdo, nel quale le imprese, dopo aver fornito il materiale richiesto, devono fare uno sconto che è pari allo sforamento della spesa per le Regioni, le quali non sono in grado di prevederlo all’inizio dell’anno. Un sistema insensato, che bisogna cambiare, perché fa solo male all’industria italiana, ma anche alle stesse Regioni, che talvolta rischiano di far fallire i loro stessi fornitori”.

Redazione Nurse Times

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