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Sondaggio Nursind Emilia-Romagna: “Infermieri insoddisfatti e pronti a cambiare lavoro, non solo per ragioni economiche”

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Oltre 1.300 professionisti hanno risposto a un questionario di GetMore per Nursind Emilia-Romagna sul benessere lavorativo. La segretaria Rodigliano: “I risultati già a disposizione della Regione, ora il tavolo di confronto e monitoraggio. Bene che anche altri se ne stiano accorgendo”.

Per gli infermieri dell’Emilia-Romagna la situazione attuale è quella di un “profondo malessere lavorativo”. Il 36,5% non è per niente soddisfatto della propria situazione professionale per questioni di retribuzione, il 35% per le opportunità di carriera. Oltre la metà (54,6%) ha già preso in considerazione l’ipotesi di lasciare il lavoro o è pronto a nuove opportunità nel giro di un anno, mentre il 38% ritiene di non ricevere alcun riconoscimento per la propria professionalità.

Conciliare vita e lavoro, invece, è complicatissimo praticamente per quasi tutti gli infermieri che hanno risposto al questionario, con maggiori difficoltà soprattutto negli ambiti chirurgico e dell’emergenza-urgenza, dove il 51 e il 47% di loro afferma di sottrarre molto più tempo alle questioni personali rispetto a quelle professionali.

È il quadro tracciato dall’elaborazione dei dati raccolti da GetMore per Nursind Emilia-Romagna, attraverso un questionario al quale hanno risposto in forma anonima 1.327 infermieri su tutto il territorio regionale, al fine di approfondire il tema del benessere organizzativo all’interno delle Aziende sanitarie da Piacenza a Rimini.

“Si tratta di un tema che da mesi abbiamo messo tra le nostre priorità, attraverso diverse sollecitazioni anche alla politica, oltre che con iniziative e seminari come quello di maggio scorso, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini – spiega Antonella Rodigliano, segretaria regionale Nursind -. Siamo contenti che adesso anche altri se ne stiano accorgendo”.

Proprio in occasione dell’ultimo seminario lo stesso Raffaele Donini si era assunto l’impegno di fare sue le richieste del Nursind, con un accordo già sottoscritto e con i risultati del sondaggio, svolto fra aprile e maggio 2024, subito a disposizione, per l’apertura di un tavolo di confronto sul benessere organizzativo.

“I dati raccolti confermano che siamo ancora lontani dal parlare di benessere in ambito lavorativo per gli infermieri della nostra regione – continua la segretaria regionale Nursind -. Le aperture e la condivisione mostrate dall’assessore Donini sono un primo passo, ma è fondamentale dare attuazione concreta agli impegni assunti”.

I dati raccolti da Nursind evidenziano inoltre come appena il 5,2% degli intervistati si dica entusiasta del proprio lavoro, con i giovani tra i più disillusi. Il 52% del personale femminile che ha risposto (79% del totale) dichiara di essere stato trattato con discriminazione e mancanza di rispetto, con maggiore frequenza rispetto al personale maschile. Oltre a questioni legate ai bassi stipendi, infine, per gli infermieri sono importanti, nell’ordine, più riconoscimento delle proprie competenze, maggiore organizzazione e miglioramenti nei piani aziendali legati al welfare.

“Se in un quadro come questo – sottolinea ancora la segretaria regionale Nursind – consideriamo anche l’aumento delle aggressioni al personale sanitario, le difficoltà nella ricerca di un’abitazione e la drastica riduzione degli iscritti alle facoltà infermieristiche (-50% negli ultimi dieci anni), è evidente che servono misure urgenti e sistemiche. Alloggi a prezzi calmierati, sicurezza sul lavoro e investimenti per rendere più attrattiva la professione sono da tempo alcune delle nostre proposte”.

Continua la segretaria regionale Nursind: “È abbastanza evidente che non sarà una retribuzione migliore a risolvere i punti emersi da questo sondaggio. È necessario un approccio sistemico capace di cogliere contestualmente più aspetti del malessere evidenziato, composto da fattori tra loro interconnessi. Singoli interventi mirati avrebbero impatto limitato e forse potrebbero anche essere vissuti come panacee ancor più frustranti. Organizzazione del lavoro, formazione, etica e valori, partecipazione e coinvolgimento, welfare potrebbero essere ambiti di intervento coordinato su cui poter agire in tempi relativamente rapidi”.

Conclude Rodigliano: “Nursind Emilia-Romagna ribadisce quindi la necessità di una pronta esecuzione degli impegni presi, a cominciare dall’apertura di un tavolo di confronto e monitoraggio con il sindacato sul benessere organizzativo nelle aziende sanitarie. Solo attraverso un dialogo costruttivo e interventi mirati sarà possibile migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri e, di conseguenza, l’assistenza ai cittadini”.

Redazione Nurse Times

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