Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del dottor Giuseppe Papagni (foto), presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Barletta-Andria-Trani.
Opi BAT esprime la sua più totale e sentita solidarietà ai colleghi – infermieri, soccorritori e medico – vittime della vile aggressione avvenuta a Foggia. Condanniamo senza esitazione ogni atto di violenza nei confronti di chi, quotidianamente e con dedizione, presta soccorso ai cittadini, mettendo a rischio la propria incolumità per salvare vite.
Dalla cronaca risulta inoltre un nuovo allarmante episodio: due giovani a bordo di uno scooter avrebbero lanciato del liquido sull’ambulanza – sulla natura del quale sono in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine – mentre l’equipaggio era regolarmente impegnato secondo protocollo in prossimità di una postazione 118 non recintata. La polizia sta indagando per identificare i responsabili e chiarire se il liquido fosse infiammabile.
Eventi di questa gravità richiedono risposte immediate da parte delle istituzioni per la tutela degli operatori. Ricordiamo che l’attività degli infermieri dell’emergenza territoriale si svolge secondo protocolli clinici condivisi e formalmente approvati dalla Centrale operativa 118.
In contesti di urgenza il professionista infermiere, in virtù di determinati presupposti, può agire in base allo stato di necessità (art. 54 c.p.) e alle previsioni normative che regolano le attività in servizio di emergenza. Il DPR 27/03/1992, all’art. 10, consente al personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, di essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi, nonché a svolgere le altre attività e manovre atte a salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio.
Per queste ragioni Opi BAT:
• Ribadisce che gli infermieri specializzati in emergenza-urgenza non intendono sostituirsi alla figura medica nelle funzioni di diagnosi, ma sono professionalità essenziali e preparate per somministrare farmaci salvavita e adottare manovre emergenziali previste da protocolli clinici condivisi.
• Si oppone al modello della “medicalizzazione universale” di tutti i mezzi di soccorso, che, oltre a risultare insostenibile dal punto di vista organizzativo e delle risorse, non trova giustificazione nella realtà operativa e nelle evidenze disponibili.
• Propone l’apertura immediata di un tavolo tecnico nazionale e regionale – con il coinvolgimento di istituzioni, rappresentanze del mondo medico e infermieristico, centri operativi 118 e forze dell’ordine – per riorganizzare e uniformare il servizio di emergenza-urgenza, valorizzando modelli integrati e multiprofessionali e riconoscendo formalmente le competenze avanzate degli infermieri, con adeguate linee guida e percorsi formativi (inclusi i percorsi magistrali ad indirizzo clinico in emergenza-urgenza).
• Chiede alle istituzioni e ai media responsabilità e rigore nell’informazione, per evitare messaggi fuorvianti che possano alterare la percezione pubblica e mettere a rischio la sicurezza degli operatori sanitari.
• Sollecita misure concrete per garantire la sicurezza degli equipaggi (tutela, dotazioni adeguate e protocolli di protezione) e perché episodi di aggressione siano perseguiti con la massima severità prevista dalla legge.
Redazione Nurse Times
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