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Balzanelli (Sis 118): “Medici vanno incentivati a prestare servizio sulle ambulanze. Fondamentali le compertenze degli infermieri”

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Dimenticati. È così che si sentono gli operatori del 118, lamentando l’esclusione da qualsiasi forma di programmazione governativa. Un senso di abbandono che emerge prepotente alla luce delle continue aggressioni subite, di cui l’assalto all’equipaggio di un’ambulanza, avvenuto venerdì scorso a Foggia, è solo l’esempio più recente.

Proprio all’indomani di quell’episodio Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis 118, ha evidenziato la necessità di garantire “la presenza del medico di emergenza territoriale su tutti gli scenari più critici del soccorso, ossia in tutte le situazioni in cui qualcuno rischia di perdere la vita da un momento dall’altro”. E contestualmente ha chiesto al Governo di “affrontare con assoluta urgenza il dramma della gravissima mancanza di medici del 118 nei vari territori regionali”. Da noi contattato, lo stesso Balzanelli ha tenuto a precisare quanto segue.

L’appello al Governo: “Urgono misure di incentivazione per i medici”

“Il Sistema di Emergenza Territoriale 118 nazionale vede la progressiva desertificazione degli organici medici. I medici stanno, di fatto, abbandonando in massa il 118. Considerata l’importanza, rilevante e determinante, del ruolo del medico di emergenza, sollecitiamo il Governo a varare misure drastiche di incentivazione affinché i medici possano scegliere di prestare servizio nel 118. Occorre rendere molto più attrativi i contratti, sia della convenzionata sia della dirigenza, e renderli adeguati al contesto operativo così delicato, complesso e obiettivamente rischioso della medicina di emergenza territoriale, intanto dal punto di vista della remunerazione, e quindi garantendo maggiori tutele legali, nonché condizioni complessive di maggiore benessere lavorativo. I cittadini pagano le tasse e hanno pieno diritto di beneficiare della presenza di un medico dell’emergenza quando si trovano nel momento più drammatico del pericolo di perdere la propria vita”.

Formazione dell’infermiere di emergenza: “L’importanza delle competenze advanced life support

“Alla pari del medico, l’infermiere di emergenza territoriale ha ruolo determinante e non sostituibile nella operatività del Sistema di Emergenza Territoriale 118. Insieme al medico di emergenza, l’infermiere assicura al paziente acuto e critico il profilo integrato di cura e di assistenza, finalizzato a ottimizzare le probabilità complessive di esito favorevole, quoad vitam et quoad valetudinem. La formazione dell’infermiere di emergenza deve essere, quindi, necessariamente declinata sulla base della acquisizione delle competenze advanced life support, e non vi è dubbio che, in assenza del medico sulla scena dell’evento, perché in assoluto mancante o in arrivo in seconda battuta, e in collaborazione real time con il medico di centrale operativa, l’infermiere di emergenza territoriale debba applicare, al fine esclusivo delle tutela tempo dipendente della vita del paziente, i protocolli terapeutici stabiliti dal responsabile del servizio, come peraltro sancito dal DPR del 27/3/1992″.

Redazione Nurse Times

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