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Scontro sindacale infuocato. Cisl: “Cgil boccia 516 euro di aumento mensili per gli infermieri del P.S. Una scelta incomprensibile”

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Lo scontro sindacale sul rinnovo del contratto del personale sanitario entra nel vivo. La bocciatura dell’accordo da parte di Cgil, Uil e Nursing Up continua a far discutere, con la Cisl Fp Emilia Centrale che non risparmia accuse pesanti. Al centro del dibattito ci sono gli aumenti salariali promessi e contestati, in un clima che si fa sempre più incandescente.

Gennaro Ferrara, segretario della Cisl Fp Emilia Centrale, non usa mezzi termini e ribatte alle critiche sollevate dalla Cgil, che aveva ironizzato sulla presunta esiguità dell’accordo con una citazione di Ligabue. Ferrara replica parafrasando il cantautore emiliano: “Certe notti in pronto soccorso, dove lavori e sai che porterai a casa zero euro di aumento, anziché i 516 euro al mese in più che ti sarebbero spettati entro il 2026. Una birretta al Bar Mario stavolta non basterà per far sbollire la rabbia”.

Cisl: “Il miglior contratto degli ultimi 15 anni”

Ferrara non si ferma e difende con forza l’accordo, definendolo “il miglior contratto degli ultimi 15 anni”. Secondo i dati diffusi dalla Cisl, un infermiere di pronto soccorso, a regime nel 2026, avrebbe percepito 516,67 euro al mese in più, con un incremento già nel 2024 pari a 305,55 euro mensili.

“Siamo stanchi di sentire bugie per coprire un danno enorme – tuona Ferrara –. Questo contratto avrebbe garantito un miglioramento tangibile agli stipendi di chi lavora ogni giorno per la nostra salute. Dire che gli aumenti non tengono il passo con l’inflazione è una falsità: gli incrementi contrattuali non hanno mai seguito l’inflazione. La scelta di Cgil è incomprensibile e non è condivisa nemmeno dai suoi iscritti negli ospedali”.

La posizione di Cgil, Uil e Nursing Up

Dall’altra parte, la “coalizione” formata da Cgil, Uil e Nursing Up ha respinto l’accordo definendolo peggiorativo e insufficiente. Secondo i sindacati contrari, l’aumento sarebbe stato di soli 50 euro in busta paga, ben lontano dal rispondere alle necessità dei lavoratori, soprattutto in un momento di inflazione crescente.

La tensione rimane alta e le posizioni sembrano inconciliabili, con una contrapposizione che coinvolge non solo le sigle sindacali ma anche i lavoratori del settore sanitario.

Lo scontro sul contratto della sanità è tutt’altro che risolto. Tra numeri contestati e accuse reciproche, l’unica certezza è che il dibattito continuerà a infiammare il settore, con i lavoratori che aspettano risposte concrete su un rinnovo contrattuale che potrebbe cambiare il loro futuro.

Redazione Nurse Times

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