“Il diritto al pasto o al buono pasto rappresenta un elemento fondamentale per la tutela della salute e del benessere di tutti i lavoratori, soprattutto in un contesto lavorativo come quello sanitario, caratterizzato da turni spesso prolungati e stressanti. Si chiede che venga emanato un atto di indirizzo alle aziende per verificare la corretta applicazione delle disposizioni contrattuali e legislative”. Così recita una nota firmata da Massimo Marceddu, Aurelia Orecchioni e Fabio Sanna, sindacalisti di Uil Fpl Sardegna, e inviata alle istituzioni di competenza.
In particolare, si chiede di “adottare le misure necessarie per garantire che tutto il personale del comparto sanità possa usufruire del pasto o in alternativa del buono pasto in ogni turno di lavoro, nel rispetto dei requisiti previsti”. L’organizzazione sindacale, inoltre, “ha riscontrato la mancata applicazione da parte delle aziende del Ssr, a decorrere dal 1° gennaio 2025, della aliquota fiscale agevolata del 5%, da applicare al personale infermieristico, secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 354 della Legge n. 207/2024, nonché la risoluzione n. 7 del 31 gennaio 2025 dell’Agenzia delle entrate”.
In definitiva, Uil Fpl chiede il rispetto del diritto ai buoni pasto e degli straordinari per i lavoratori sanitari, oltre a 30 minuti di stop dopo sei ore di turno “per recuperare le energie psico-fisiche e consumare eventualmente il pasto”. E aggiunge: “Per quanto sopra, manifestando la nostra disponibilità al confronto, si sollecita un pronto intervento risolutivo in merito”.
Redazione Nurse Times
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