Diego Catania, FNO TSRM e PSTRP: “Stop all’esercizio in deroga, serve tutelare i cittadini e la qualità del SSN”
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP ha trasmesso una nota al Ministero della salute e alle Commissioni Affari sociali di Camera e Senato per richiamare l’attenzione sulle persistenti criticità legate all’esercizio professionale in deroga nel nostro Paese.
La disciplina, nata durante l’emergenza pandemica da Covid-19, consente l’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie a coloro che hanno acquisito un titolo di studio all’estero. Tale misura, che ha goduto di successive deroghe in ragione della “carenza di personale sanitario e sociosanitario”, è attualmente estesa fino al 31 dicembre 2027.
“Consentire – osserva Diego Catania, Presidente della FNO TSRM e PSTRP – a tutti coloro i quali hanno conseguito un titolo estero di poter esercitare una professione sanitaria nel nostro Paese, senza poter prevedere l’entità dei “flussi” in entrata, rischia di compromettere la programmazione istituzionale per il calcolo del fabbisogno, pregiudicando la pianificazione dei corsi di laurea da parte dei nostri atenei”.
La FNO TSRM e PSTRP sottolinea anche un ulteriore elemento di criticità: gli Ordini delle professioni sanitarie non possono operare alcun controllo, né sulla qualità delle prestazioni, né di natura deontologica nei confronti dei soggetti ammessi all’esercizio professionale in deroga. Ciò comporta potenziali ricadute negative sulla tutela della salute dei cittadini e sulla sicurezza e appropriatezza delle cure.
«È necessario – aggiunge il Presidente Catania – adottare con urgenza misure correttive per sanare le criticità individuate, armonizzando la normativa vigente con i principi ordinamentali, in tema di salvaguardia dei diritti e degli interessi delle persone assistite e delle prestazioni sanitarie a esse destinate».
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP ribadisce la propria disponibilità per un confronto costruttivo con le Istituzioni, finalizzato a individuare soluzioni condivise che garantiscano la qualità delle cure, la sicurezza e l’equità del Sistema sanitario nazionale.
Redazione NurseTimes
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