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Sanità in crisi: carenza di personale e salari insostenibili, il grido d’allarme del dott. Proia

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Ccnl sanità, intervista a Saverio Proia: "Questo contratto parla la lingua degli infermieri"
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Intervista al dott. Francesco Proia: le sfide attuali e future del comparto sanitario italiano

L’intervista al dott. Francesco Proia si concentra su una delle tematiche più sensibili e cruciali della sanità italiana: la carenza di personale e il deterioramento delle condizioni di lavoro. Un settore, quello sanitario, che oggi affronta gravi criticità, soprattutto in termini di risorse umane e retribuzione, riflettendo un sistema in cui si riconosce sempre meno il valore della professione.

Un quadro critico dato dalla carenza di personale

Secondo il dott. Proia, uno dei principali problemi è il rapporto sempre più squilibrato tra il numero di medici e infermieri, che colloca l’Italia tra i paesi più in difficoltà all’interno dell’Unione Europea. Questa carenza è resa evidente dal numero limitato di infermieri rispetto alla popolazione e ai bisogni del sistema sanitario. Nonostante siano stati aperti maggiori posti per gli studenti di infermieristica, Proia sottolinea la mancanza di attrattiva per questa professione, causata da condizioni di lavoro inadeguate e retribuzioni basse.

La questione economica e il congresso del Nursing Up

Durante il congresso del Nursing Up, è emerso un dato sconcertante: il 71% degli infermieri è costretto a indebitarsi per arrivare a fine mese. Secondo il dott. Proia, questo dato è sintomatico di una crisi sistemica che spinge molte figure professionali verso una situazione di povertà, incompatibile con le responsabilità e l’importanza del loro lavoro. “Ancora oggi, il personale viene visto come un costo piuttosto che come un investimento”, afferma Proia, sostenendo che un maggiore numero di infermieri, medici e operatori sociosanitari garantirebbe non solo la salute dei cittadini ma anche una maggiore stabilità economica e sociale.

Il post-Covid e le promesse tradite

Il dott. Proia riflette con amarezza sul periodo post-Covid: un’epoca che sembrava aprire le porte a un profondo cambiamento e riconoscimento per i “nuovi eroi” della sanità. Tuttavia, con il termine dell’emergenza, molte delle promesse fatte sono state abbandonate, riportando i finanziamenti ai livelli pre-Covid. Questa delusione ha portato molti professionisti a lasciare il sistema sanitario nazionale, cercando all’estero migliori condizioni o addirittura cambiando carriera.

La sanità pubblica e il rischio di privatizzazione

Un’altra questione sollevata dal dott. Proia è il rischio, sempre più evidente, di una sanità pubblica che si disgrega a favore di un sistema privato. “È triste pensare che il nostro servizio sanitario universale e solidaristico possa trasformarsi in un servizio per i meno abbienti, mentre chi può permetterselo ricorrerà ad assicurazioni private,” osserva Proia. L’eventuale influenza del modello americano di sanità privatizzata, sempre più presente nel contesto europeo, è vista con preoccupazione, in quanto minaccia l’accesso universale alle cure, come sancito dalla Costituzione italiana.

Empatia e dedizione nel lavoro sanitario

Infine, l’intervista rivela un lato personale e intimo del dott. Proia, che si definisce “nato” in questo mondo. Cresciuto con un padre medico, Proia ha sviluppato una profonda empatia per il personale sanitario, riconoscendo il sacrificio che questa professione richiede. Questo sentimento lo porta a una riflessione finale: “Siamo chiamati a votare il nostro impegno sull’altare di un sistema che spesso appare disinteressato alla nostra dedizione.”

L’intervista al Dott. Proia mostra un quadro del sistema sanitario italiano estremamente critico, dove il personale è sempre più provato, sottopagato e carente di prospettive future. Le sue parole risuonano come un appello urgente per un cambiamento di rotta, affinché la sanità italiana torni ad essere quel bene comune in grado di garantire salute e dignità per tutti.

Matteo Lucio Maiolo

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