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Sale operatorie: la rivolta dei 300 a Padova. Cisl Fp contro la “tassa sulla reperibilità”

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Una partecipazione imponente, che non si vedeva da anni. Sono stati oltre 300 i professionisti delle sale operatorie dell’Azienda Ospedaliera di Padova, dell’Ulss 6 Euganea e dell’Istituto Oncologico Veneto (IOV) che ieri mattina hanno risposto all’appello di Cisl Fp Padova-Rovigo. Sale riunioni piene e centinaia di collegamenti online per un’assemblea generale che ha segnato un punto di svolta nella vertenza sulla revoca della detassazione al 5% per le ore di pronta disponibilità.

A concludere i lavori, dettando la linea politica e morale della mobilitazione, è stato Andrea Ricci, segretario generale territoriale di Cisl Fp: “Dietro ogni conguaglio fiscale c’è una persona reale. Qualcuno che magari ha già fatto progetti con quei soldi, che ci ha pagato delle bollette. Qualcuno che si alza di notte quando suona il telefono, anche se è stanco, per correre in ospedale e salvare una vita. E adesso quella stessa persona si ritrova con meno soldi in tasca e con la sensazione di essere stata presa in giro”.

Sempre Ricci: “Non possiamo accettare che questa situazione venga normalizzata. Chi garantisce la tenuta del sistema sanitario nei momenti più critici non può essere penalizzato perché qualcuno, a Roma, ha deciso di cambiare interpretazione in corsa. Serve rispetto per la dignità di questi lavoratori”.

LA SVOLTA: L’AGENZIA DELLE ENTRATE FA UN PASSO INDIETRO

Durante l’incontro il segretario provinciale di Cisl Fp, Achille Pagliaro, ha svelato la novità più importante, frutto del lavoro “dietro le quinte” del sindacato. “La nostra pressione ha funzionato – ha spiegato, mostrando i documenti ai lavoratori -. A seguito della nostra contestazione formale l’Agenzia delle Entrate ha dovuto ammettere il dubbio interpretativo. Abbiamo la conferma che il 14 novembre l’Agenzia ha inviato una richiesta ufficiale di parere al ministero della Salute. È la prova che la nostra tesi è corretta: le ore lavorate in reperibilità sono straordinario a tutti gli effetti e vanno detassate. Siamo fiduciosi che il ministero ci darà ragione, annullando di fatto questo prelievo ingiusto”.

DIFESA DEI SALARI: STOP AL PRELIEVO FORZOSO

In attesa che la burocrazia romana corregga l’errore, Cisl Fp ha ottenuto un risultato concreto e immediato per le tasche dei lavoratori. “Il rischio era che i dipendenti si trovassero la busta paga di novembre azzerata dai recuperi, perdendo stipendio e tredicesima – hanno dichiarato Fabio Turato, coordinatore provinciale Sanità, ed Emiliano Bedon (Ulss 6) -. Grazie alla trattativa serrata con le amministrazioni di Azienda Ospedaliera e Ulss 6, abbiamo evitato il prelievo in un’unica soluzione. Abbiamo strappato un accordo per la rateizzazione (fino a dieci rate per gli importi più alti), indispensabile per permettere alle famiglie di respirare mentre combattiamo per la restituzione totale del maltolto”.

IL FRONTE DELL’ULSS 6: “SITUAZIONE AL LIMITE”

A chiudere il quadro, dando voce al profondo disagio operativo dell’Ulss 6 Euganea, è intervenuto Alessandro Piovan, delegato Cisl Fp: “La pressione sulle reperibilità è completamente fuori controllo. Le equipes sono allo stremo. I richiami non seguono più una logica di stretta necessità clinica, ma una logica di pura sopravvivenza organizzativa per tappare i buchi di organico. È come cercare di chiudere le falle in una diga che sta cedendo”.

Matteo Lucio Maiolo

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