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Straordinari, Cisl Fp Padova-Rovigo: “Agenzia delle Entrate rettifichi subito la sua posizione”

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Cisl Fp Padova-Rovigo lancia l’allarme e denuncia la situazione “gravissima” che sta colpendo migliaia di lavoratori nelle aziende sanitarie del territorio. A seguito della Risposta numero 272/2025 dell’Agenzia delle Entrate le strutture sanitarie del Veneto, tra cui Ulss 5 Polesana, Azienda Ospedaliera di Padova, Ulss 6 Euganea e Istituto oncologico Veneto (IOV), hanno avviato ricalcoli sugli straordinari degli ultimi mesi, chiedendo a infermieri, tecnici sanitari, oss e altri profili la restituzione di somme che arrivano fino a 1.500 euro.

Le trattenute stanno coinvolgendo circa 2mila operatori, riducendo in modo significativo arretrati e tredicesime già attese. Per Cisl Fp Padova-Rovigo si tratta di un’interpretazione sbagliata e contraddittoria, che non può ricadere sui lavoratori. Il sindacato ritiene che la lettura fornita dall’Agenzia delle Entrate sia giuridicamente errata e contrattualmente infondata, in quanto esclude dall’imposta sostitutiva agevolata al 5% ore che sono a tutti gli effetti straordinario, ovvero le ore di pronta disponibilità seguite da richiamo in servizio. Secondo Cisl Fp, il richiamo in servizio è straordinario, e come tale deve essere trattato, senza eccezioni arbitrarie che contrastano con il D. Lgs. 66/2003 e il Ccnl del Comparto Sanità.

Conseguenze sulle buste paga

Gli effetti di questa interpretazione si sono già manifestati in modo evidente nei cedolini di novembre e dicembre, causando forte disorientamento anche negli uffici paga delle aziende sanitarie. Andrea Ricci (foto), segretario generale Cisl Fp Padova-Rovigo, non usa mezzi termini: “Parliamo di lavoratrici e lavoratori che da anni reggono servizi sotto organico con rientri notturni, pronta disponibilità e turni massacranti. Chiedere loro di restituire centinaia di euro è inaccettabile”.

Ricci sottolinea come le ore straordinarie siano la diretta conseguenza della carenza di personale e rappresentino “ore sottratte alla vita personale dei lavoratori che vivono ormai in una forma di reperibilità strisciante e a volte nemmeno pagata”. Cisl Fp Padova-Rovigo critica anche le tempistiche con cui le aziende sanitarie hanno applicato le disposizioni, non richiedendo ulteriori approfondimenti legali (come avvenuto in altre occasioni), e chiede alle istituzioni un chiarimento immediato.

Le richieste di Cisl Fp Padova-Rovigo

Le richieste avanzate da Cisl Fp Padova-Rovigo sono chiare: l’Agenzia delle Entrate deve rettificare immediatamente la sua posizione, riaffermando che il richiamo in servizio è straordinario e, come tale, soggetto all’imposta sostitutiva del 5%. Inoltre la Regione Veneto deve intervenire, fornendo indicazioni chiare alle aziende sanitarie affinché sospendano i recuperi già avviati.

“Al tempo stesso – prosegue Ricci – è fondamentale rendere strutturale la detassazione del salario accessorio, estendendola in modo stabile a tutti i lavoratori del sistema sociosanitario, e avviare un piano straordinario di assunzioni, unico vero strumento per porre fine all’abuso di lavoro straordinario”.

Il segretario di Cisl Fp Padova-Rovigo conclude: “Se non arriveranno risposte rapide, procederemo con iniziative legali su tutto il territorio non escludendo di avviare da subito il blocco degli straordinari”. Il sindacato ha già attivato assemblee dei lavoratori nelle province di Padova e Rovigo, sostenendo che la norma mina il funzionamento di servizi essenziali come sale operatorie, laboratori d’urgenza e unità coronariche.

Redazione Nurse Times

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