Bozza del 21 novembre 2025, osservazioni di Unarma e richieste su contratti, ruoli, libera professione e carriera per il personale sanitario militare
La bozza di decreto legislativo per l’istituzione del Servizio Sanitario Militare Nazionale (SSMN), datata 21 novembre 2025, ha acceso il dibattito su ruoli, contratti e prospettive di carriera per il personale sanitario militare. Le osservazioni inviate da Unarma — raccolte in un documento tecnico inviato al Ministero della Difesa — sollevano questioni che riguardano direttamente la sanità militare, gli infermieri e la disciplina contrattuale in un’ottica di tutela della professionalità e della salute pubblica.
Nel primo paragrafo della bozza viene richiamato il quadro normativo che autorizza l’intervento legislativo: la delega contenuta nella legge 28 novembre 2023, n. 201. Tale norma ha fissato i presupposti per la revisione dell’assetto organizzativo delle Forze Armate e delle articolazioni sanitarie ad esse correlate.
Punti critici segnalati da Unarma
Unarma individua elementi di criticità su più piani: la coesistenza di personale civile e militare con pari abilitazione professionale ma con differenti inquadramenti contrattuali; la gestione del transito del personale dell’Arma dei Carabinieri nel nuovo Corpo Unico; e le ricadute economiche e previdenziali per i militari transitanti. Il documento sottolinea il rischio di creare “disparità tra pari professionisti” se non si procede a una chiara equiparazione e a misure di tutela retributiva e di carriera.
Le osservazioni tecniche si appoggiano anche a riferimenti normativi di settore: il profilo professionale dell’infermiere è disciplinato dal D.M. 14 settembre 1994, n. 739; le professioni sanitarie sono regolate dalla legge n. 43/2006; mentre le tabelle di equiparazione tra comparti sono definite dal D.P.C.M. 26 giugno 2015. Questi riferimenti costituiscono il quadro giuridico al quale fare riferimento per ogni ipotesi di riorganizzazione dei ruoli sanitari.
Proposte concrete: concorsi, equiparazione, libera professione
Tra le proposte più rilevanti contenute nel documento figurano:
- Equiparazione dei ruoli: accesso generalizzato, anche tramite concorsi interni, al grado di maresciallo per sanitarî che transitano nel Corpo Unico, al fine di eliminare disuguaglianze preesistenti.
- Parità contrattuale ed economica: allineamento tra trattamento del personale civile e militare in ambito sanitario, con analisi retributiva approfondita per evitare svantaggi economici.
- Libera professione intramuraria: estensione del diritto di esercitare la libera professione, attualmente rimesso a limiti e vincoli, anche per le categorie infermieristiche e altri professionisti sanitari militari, in linea con istanze avanzate da organizzazioni professionali. Il tema è sensibile anche alla luce delle misure transitorie introdotte dal DL 34/2023 convertito in legge 56/2023.
Sulla disciplina dei transiti e delle opzioni per il personale sono richiamate inoltre le circolari ministeriali che regolano le procedure di passaggio e le tutele (es. circolare n. M_D A0582CC REG2023 0051229 del 25 luglio 2023). La circolare precisa modalità e criteri amministrativi per il transito nell’impiego civile presso il Ministero della Difesa.
Impatto su infermieri, medicina e organizzazione ospedaliera
Le modifiche organizzative proposte impatterebbero sull’ordinamento del personale sanitario nelle articolazioni ospedaliere e territoriali legate alla Difesa. Per gli infermieri (profilo DM 739/94 e campo di applicazione della legge 43/2006) si potrebbe aprire un percorso di riconoscimento maggiore delle competenze, ma resta imprescindibile che qualsiasi riforma garantisca continuità assistenziale, tutele previdenziali e un quadro di mobilità chiaro tra sedi e ruoli.
Dati, numeri e richieste di chiarimento
Unarma chiede chiarimenti su punti puntuali della relazione tecnica allegata alla bozza: il calcolo dei posti disponibili per i nuovi concorsi, l’effettiva saturazione degli organici e le modalità di copertura delle posizioni vacanti (pensionamenti, rinunce al transito, ecc.). Questa richiesta nasce dalla necessità di dimensionare correttamente i numeri per non creare distorsioni nelle dotazioni organiche.
Redazione NurseTimes
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