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Progetto Samaritanus Care in Puglia: infermieri da tre continenti per gli enti Uneba e Aris

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Il progetto Samaritanus Care come risposta alla forte carenza di infermieri nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, ma anche la necessità di mantenersi fedeli a mission e ideali legati alle radici cristiane-Questi i due temi dell’incontro realizzato martedì 9 dicembre a Bari e destinato agli enti associati Aris e Uneba.

Da Argentina, Perù, Congo, Camerun, Tanzania, Nigeria, India alle strutture Uneba e Aris

Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale della Pastorale della salute della Cei, ha presentato nel dettaglio il progetto: “Samaritanus Care nasce con l’obiettivo di aiutare gli enti sanitari e sociosanitari sul tema della grave carenza degli infermieri. C’è un sistema di scambio internazionale in cui gli infermieri laureati nelle istituzioni cattoliche extra-Ue possono venire a lavorare in Italia. Per la precisione, in questo momento stiamo lavorando in America Latina con Argentina e Perù, in Africa con Repubblica Democratica del Congo, Camerun, Tanzania e Nigeria e due stati dell’India, Andhra Pradesh e Karnataka”.

E ancora: “Abbiamo firmato protocolli con una Conferenza episcopale locale o con una diocesi o direttamente con un’università cattolica, e loro hanno individuato referenti che ci segnalano i neolaureati desiderosi di fare queste esperienza in Italia per integrare le loro competenze e conoscenze. Fondazione Samaritanus e struttura firmano poi un contratto che grossomodo prevede tre step: stipula del contratto; colloquio con l’infermiere e sua accettazione; inserimento in struttura”.

Sempre Angelelli: “Nel contratto inseriamo una clausola di salvaguardia: se l’infermiere non resterà almeno per tre anni, dovrà pagare una parte delle spese che sono servite alla sua formazione. Così cerchiamo di proteggere le strutture che lo hanno assunto e hanno pagato il percorso. Gli infermieri non saranno inviati singolarmente nelle strutture, perché abbiamo paura che l’integrazione sia molto difficile. Quindi è bene che siano in gruppi da due in su. Il numero massimo di infermieri che le strutture possono opzionare è cinque”.

Ha concluso Angelelli: “Samaritanus Care assiste l’ente per la preparazione di tutta la documentazione necessaria. Il servizio di Samaritanus Care richiede all’ente un pagamento per ogni infermiere”.

Redazione Nurse Times

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