Un nuovo ospedale in Perù per ricordare Javier Chunga, l’infermiere della terapia intensiva del Valduce caduto quest’estate per colpa del Covid.
L’ospedale ha deciso di sostenere la costruzione di un centro medico per l’assistenza delle famiglie di Carabayllo, nella missione della Diocesi di Como. Si tratta di un’area sprovvista di strutture sanitarie dove abitano 325mila persone e che viene descritta dal parroco don Roberto Seregni come «un lenzuolo di sabbia e sassi nell’estrema periferia nord della capitale Lima». Il Valduce con 5mila euro ha fatto partire la raccolta fondi.
Javier, di origini peruviane, lavorava nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Valduce. Era rimasto per una ventina di giorni nel suo ospedale prima del trasferimento alla terapia intensiva del San Gerardo.
“Quello che Javier amava ripetere quando io o i suoi famigliari dal Perù lo chiamavamo per raccomandargli la prudenza nel lavoro, era semplicemente che stava facendo il proprio dovere, unitamente a tutti i colleghi del suo reparto e dell’intero ospedale” aveva detto il fratello di Javier Chunga, Lindo José del Carmen Chunga.
“La sera prima che uscissi dalla stanza “pre morte”, io la chiamo così, mi hai tenuto la mano sinistra nelle tue mani. Hai fatto un discorso di incoraggiamento, per questa seconda vita e che i miei mi aspettavano. Grazie per avermi accudita in quella stanza, eri sempre presente. Ho appreso il tuo percorso con grande tristezza” si legge in un commento su Facebook al post che l’ospedale Valduce di Como ha dedicato all’infermiere venuto a mancare.
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