Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Fials in merito al mancato accordo sul rinnovo del Ccnl Sanità.
Quella di ieri all’Aran è stata una riunione interlocutoria, aperta con una dichiarazione del presidente Antonio Naddeo a seguito di un dialogo serrato col ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e col comitato di settore.
Il presidente ha confermato quanto ribadito dal ministro, ovvero che risorse economiche ulteriori non ce ne possono essere, perché ci sono già le risorse stanziate per il triennio 2025/2027, che ammontano a 3,7 miliardi per le due tornate contrattuali (2022-2024 e 2025-2027). Si parla di un incremento complessivo di 357 euro per le due tornate contrattuali, comprensivo delle risorse ulteriori presenti, che fanno parte delle risorse a disposizione del tavolo contrattuale.
La parte datoriale ha ribadito come la figura dell’assistente infermiere debba essere disciplinata dal Ccnl, nonostante la critica serrata da parte della nostra organizzazione sindacale, che ha ribadito quanto fosse inopportuno calare una figura dall’alto in ultima giornata, senza prima valutare le ricadute sul contesto organizzativo.
Fials ribadisce il suo assenso alla firma del Contratto. “ Nonostante le criticità evidenti, tra cui la difficoltà per avere l’applicazione uniforme del Ccnl Sanità e le risorse non congrue alle aspettative dei professionisti sanitari – dichiara il segretario generale Giuseppe Carbone -, avremmo auspicato di portare a casa risorse utili a dare respiro ai lavoratori, e aprire quanto prima il Contratto 2025-2027 per rendere significativo e tangibile la loro valorizzazione economica.
Un quadro ritenuto insoddisfacente dalle sigle che non hanno dichiarato la propria disponibilità a firmare il Ccnl, ma saranno forse soddisfatte dell’atto unilaterale del Governo di anticipare la vacanza contrattuale per la mancata chiusura del rinnovo contrattuale.
Se il sistema imploderà, e non sarà responsabilità nostra. La gamba tesa del Governo è la morte della contrattazione. E’ una sconfitta del sistema delle rappresentanze sindacali, oltre che una perdita per i lavoratori di tutte le migliorie normative, frutto di sette mesi di trattativa che sono andate in fumo.
Redazione Nurse Times
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