Respinto l’emendamento del Partito Democratico per borse progressive agli studenti di infermieristica; Zanella annuncia un decreto-legge a settembre per attrarre personale sanitario in Trentino. Cia (FdI): “Improvvisato e tecnicamente inammissibile, serve serietà”.
Formazione e reclutamento di infermieri in Trentino: il Consiglio provinciale ha respinto l’emendamento presentato dal Pd volto a istituire borse di studio graduate per gli studenti del corso di laurea a Trento.
Il dibattito in Aula
L’emendamento, primo firmatario il consigliere Paolo Zanella (PD), proponeva un percorso di incentivi economici progressivi — 1.000 € al primo anno, 2.000 € al secondo e 3.000 € al terzo — con l’obbligo di prestare servizio in provincia per almeno tre anni una volta conseguita la laurea. Zanella ha sottolineato che si tratta di una misura pensata per contrastare il calo delle iscrizioni (120 richieste su 200 posti disponibili nell’ultima call universitario) e per competere con le regioni del Nordest che offrono soluzioni simili.
Conseguenze sul bando universitario
Secondo Zanella, il rigetto dell’emendamento fa «perdere la finestra del bando universitario che partirà fra un paio di settimane», vanificando ogni possibilità di inserire il meccanismo delle borse nel prossimo avviso pubblico. Questo stop si traduce in una mancanza di prospettive positive per i futuri studenti di infermieristica e rischia di aggravare la carenza di personale sanitario in un settore già in emergenza.
Le critiche del Pd e delle forze politiche
Il capogruppo dem Alessio Manica ha evidenziato come «si rinuncia ad attrarre personale in Trentino su un settore in emergenza», sottolineando che l’azione della Provincia contrasta con le strategie adottate da altre comunità autonome per garantire un turnover adeguato negli ospedali e nelle cliniche del territorio.
Prossimi passi: ddl urgente a settembre
In risposta alla bocciatura, l’Alleanza democratica autonomista starebbe valutando di depositare un decreto-legge a carattere d’urgenza già nel mese di settembre. L’obiettivo dichiarato è reintrodurre le borse di studio per infermieristica in tempo per il nuovo anno accademico e rilanciare le attività di reclutamento in una provincia che, secondo i dati del Pd, rischia di perdere centinaia di potenziali professionisti sanitari.
Cia (FdI): “Proposta propagandistica, le borse non si improvvisano”
Alla narrazione del Pd risponde duramente il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Claudio Cia, che rivendica un impegno costante sul tema e respinge le accuse: «Alcuni quotidiani titolano che avrei “stoppato le borse di studio per gli infermieri”. Una narrazione comoda, ma completamente fuorviante. La verità è che quelle borse non si potevano approvare: le borse universitarie sono Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), regolati a livello statale. Le Regioni e le Province autonome non possono modificarne criteri o importi a piacimento».
Secondo Cia, l’emendamento sarebbe stato “tecnicamente e giuridicamente inammissibile”, come già ribadito dagli uffici competenti in passato. «Non si tratta di opinioni politiche, ma di vincoli di legge. Chi fa politica dovrebbe sapere che certe proposte non sono realizzabili. Illudere i cittadini è scorretto».
Il disegno di legge già depositato
Cia ricorda inoltre che a novembre ha depositato un proprio disegno di legge, già conforme alla normativa vigente, che prevede un contributo aggiuntivo per gli studenti infermieri legato a un impegno di lavoro nel sistema sanitario provinciale. «Chi ha davvero a cuore la formazione infermieristica può chiedere che quel ddl venga discusso con urgenza — afferma — contribuendo a migliorarlo e valutando anche l’estensione agli OSS».
La replica: “No all’improvvisazione, sì alla serietà”
Il consigliere FdI conclude sottolineando un diverso approccio politico: «Sorprende l’ipocrisia di chi, dopo giorni di ostruzionismo, presenta un emendamento all’improvviso senza confronto con chi lavora seriamente sul tema. La maggioranza non ha detto no agli studenti, ma all’improvvisazione. Continuerò a lavorare da infermiere e da consigliere per strumenti concreti e sostenibili».
Redazione NurseTimes
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