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NexT. Tesi “Gestione infermieristica del paziente pediatrico con tumori solidi”

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NexT. Tesi “Gestione infermieristica del paziente pediatrico con tumori solidi”
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Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times

Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi del dott. Angelo Borea, laureatosi a marzo u.s. presso l’Università degli Studi “La sapienza” di Roma.

La tesi presentata dal dott. Borea dal titolo “Gestione infermieristica del paziente pediatrico con tumori solidi”, ha come relatore la Prof.ssa Stefania Mardente, correlatore il dott. Maurizio Tassa.


 

…di Angelo Borea

 

Introduzione

Prendersi cura del bambino oncologico è uno degli ambiti più difficili dell’intera assistenza infermieristica in cui ci si trova non solo a doversi rapportare col bambino malato che potrebbe non farcela, ma anche con i suoi familiari. Una malattia oncologica è infatti una malattia familiare, l’infermiere rappresenta il trait d’union tra il bambino con la sua famiglia e l’equipe assistenziale. I genitori, in particolare sono da coinvolgere come partner preziosi per tutto il programma assistenziale e terapeutico.
L’infermiere diventa infatti l’interlocutore privilegiato del bambino fungendo da raccordo con gli altri professionisti del team multidisciplinare e sviluppando una corretta mentalità positiva che gli permetta di garantire, durante tutto il percorso, una buona qualità di vita al piccolo assistito. AIRTUM (Associazione Italiana Registro Tumori), ha stimato che per il quinquennio 2016-2020, in Italia, saranno diagnosticate 7.000 neoplasie tra i bambini e 4.000 tra gli adolescenti, in linea con il quinquennio precedente (2011-2015). I tumori del SNC (Sistema Nervoso Centrale) rappresentano i tumori solidi più frequenti dell’età pediatrica, secondi, per incidenza, solo alle leucemie; essi rappresentano il 23% dei tumori pediatrici. I modelli teorici che vengono analizzati in questo lavoro sono quello dell’adattamento di Callista Roy e quello organizzativo di Nancy Roper, in quanto si adattano all’assistenza infermieristica del paziente oncologico pediatrico.

Materiali e metodi

Tra i mesi di settembre 2018 e gennaio 2019, presso il reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Umberto Primo di Roma, è stato condotto uno studio osservazionale, descrittivo e prospettico, volto a descrivere l’assistenza infermieristica secondo i protocolli NANDA (North American Nursing Diagnosis Association), verso bambini e adolescenti con tumori solidi.

Obiettivo dello studio

Individuare i principali bisogni e i piani assistenziali messi in atto su 62 assististi pediatrici con tumori solidi.
Analizzare le nuove tendenze e gli approcci assistenziali in oncologia pediatrica

Risultati

Sulla base dello studio effettuato e in riferimento ai casi che ne sono stati oggetto, sono emerse le diagnosi infermieristiche prevalenti di: Paura 94%, Dolore acuto 92%, Fatigue 90%, Ansia 88%, Nutrizione squilibrata 72%, Mobilità compromessa 59%, Nausea e Vomito 57%, Disturbo del modello del sonno 55%, Stipsi 54%, Modello di respirazione inefficacie nel 12%.

I risultati ottenuti dimostrano come, grazie ai progressi effettuati in campo oncologico, una percentuale molto alta di bambini affetti da tumore sopravvive alla malattia (80%), sebbene la prognosi vari in base alla patologia. Per quanto riguarda i tumori solidi, i migliori risultati si sono ottenuti per il retinoblastoma e per il tumore di Wilms, mentre esiti ancora poco soddisfacenti, seppur in progressivo miglioramento, si registrano nel caso dei tumori cerebrali.

I risultati ottenuti da questo studio sono prevalentemente positivi, gli assistiti confermano che la figura dell’infermiere è di sostegno attraverso l’educazione terapeutica e nella gestione della sintomatologia fisica e psichica conseguente alla malattia e al trattamento chemioterapico. In particolare, emerge come la capacità relazionale dell’infermiere sia utile per una gestione positiva delle emozioni che l’assistito e la sua famiglia sperimentano durante il percorso di cura.

Conclusioni

Nonostante alcuni recenti progressi, c’è ancora molto da fare per massimizzare il contributo infermieristico alla ricerca ed allo sviluppo. La ricerca infermieristica dovrebbe giocare un ruolo primario nel capire ed ottimizzare il metodo di gestire i sintomi, per assicurare che l’esperienza dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie, siano supportati da cure migliori. La qualità dell’assistenza è influenzata dall’aumento della conoscenza specialistica e delle competenze tecniche e cliniche, ma è ad un efficace “lavoro di équipe” che si riconoscono i miglioramenti della qualità assistenziale.

 

Allegato

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