A seguito del Decreto del ministro dell’Università, appena emanato, parte anche la pubblicazione dei bandi di ammissione da parte delle 41 università statali per l’esame dell’8 settembre. I posti sarebbero 36.943 per i 23 corsi di laurea delle professioni sanitarie, in 49 università, con oltre 500 corsi, fra cui infermieri, fisioterapisti, ostetriche, logopedisti, tecnici di radiologia, di laboratorio, di neurofisiopatologia, dietisti, eccetera.
Il totale di 36.943 posti previsti dalle università per le 23 professioni è aumentato di +1.351 rispetto ai 35.592 dello scorso anno (+3,8%), di cui 20.409 per infermieri pari al 55% di tutti posti (tabella 1). Per quanto riguarda il numero delle domande di ammissione alle professioni sanitarie, in base ai dati degli anni scorsi, si potrebbe ipotizzare la conferma del numero di circa 65 mila studenti interessati a iscriversi.
Sul totale dell’aumento medio di 1.331 posti fra il 2024 e il 2025 prevalgono 16 corsi con 1.495 posti, di cui: +440 per fisioterapista da 2.822 dello scorso anno agli attuali 3.262 (+16%); osteopata +355 da 70 a 425 (+507%), tecnico di radiologia +163 da 1.700 a 1.863 (+10%); tecnico di laboratorio +160 da 1.500 a 1.660 (+11%); logopedista con +126. da 986 a 1.112 (+13%).
A seguire, con valori minori, e sotto la soglia di 100: tecnico di riabilitazione psichiatrica +63 da 525 a 588 (+12%); tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria +56 da 236 a 292 (+24%); tecnico della prevenzione +30 da 891 a 921 (+3,4%); ostetrica +21 da 1.240 a 1.261 (+1,7%), educatore professionale +16 da 828 a 844 (+1.9%); tecnico di neurofisiopatologia +16 da 190 a 206 (+8,4%); ortottista +14 da 341 a 355 (+4,1%); dietista +33 da 590 a 623 (+5.6%); infermiere pediatrico +11 da 279 a 290 (+3,9%); igienista dentale +9 da 913 a 922 (+1%); podologo +2 da 117 a 119 (+1,7%).
Al contrario, la diminuzione di 164 posti riguarda solo i 7 corsi di tecnico audiometrista, con -1 da 103 a 102, tecnico audioprotesista -4 da 303 a 299, tecnico ortopedico -2 da 209 a 207, terapista occupazionale -10 da 263 a 253 (-3,8%), terapista neuro e psicomotricità età evolutiva -12 da 440 a 428, infermiere -26 da 20.435 dello scorso anno agli attuali 20.409 (-0,13%), e infine assistente sanitario -109 da 611 a 502 (-18%).
Per l’orientamento nella scelta del corso e dell’università da parte degli studenti si segnalano i dati del Report annuale 2024. Si consiglia di verificare sui siti web di ogni università gli aggiornamenti sia sul numero dei posti che delle scadenze dei bandi di ammissione, che sono tutte in questo mese di agosto, dall’8 al 31.
Il costo della tassa di iscrizione all’esame di ammissione nelle 41 università statali è in media di 52 euro, e va dal minimo di 26 Euro al massimo di 100 euro. Circa i questionari per gli esami di ammissione ogni università prepara il suo in modo autonomo, che tuttavia è uguale per tutti i 23 corsi. Oltre la metà delle 41 università statali si avvale del consorzio CINECA con l’utilizzo di un questionario unico.
Negli anni passati le domande sono state circa 64.000 su circa 35.000 posti, con rapporto di quasi due domande per un posto a bando, considerando la media delle 23 professioni, ma con ampie differenze. Il rapporto più alto è per; fisioterapista con 6,6; logopedista 4,2; ostetrica 4,1; dietista 3,7; tecnico di radiologia 2,5; igienista dentale 2,4. A seguire, sotto il valore di 2 tutte le altre 19 professioni, fra cui infermiere con 20.000 posti a bando e rapporto di 1,0 differenziato fra 0,8 nelle università del Centro-Nord e quasi 2 nelle università del Sud, con circa 3.500 studenti che restano fuori.
Occupazione dei laureati certa e in tempi brevi
In generale, per tutte le professioni sanitarie gli sbocchi occupazionali sono relativamente certi e in tempi brevi. Per i circa 500.000 studenti della maturità di quest’anno si aprono quindi grandi opportunità nella scelta del corso di laurea a cui iscriversi, anche sull’onda degli elevati livelli occupazionali dei laureati in Infermieristica e delle altre 20 professioni sanitarie. Gli sbocchi occupazionali risultano da sempre al primo posto assoluto fra tutte le varie aree disciplinari, come evidenziato dai dati di AlmaLaurea, con tasso occupazionale che sale dal 77% al 85% per le professioni sanitarie, quasi pari al doppio del 44% della media di tutte le 16 aree disciplinari.
Inoltre ci sono percorsi formativi che offrono la possibilità di scegliere al meglio fra una variegata tipologia di studio e di lavoro, che al termine della laurea portano subito verso sbocchi occupazionali sia alle dipendenze del pubblico e del privato che come liberi professionisti. Infine sta crescendo l’interesse per la prossima istituzione delle lauree specialistiche disciplinari, a partire da Infermieristica.

Angelo Mastrillo
Docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all’Università di Bologna
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