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NExT. See and Treat: l’infermiere e il nuovo modello organizzativo in pronto soccorso

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Introduzione di Giuseppe Papagni

Grande interesse per il progetto editoriale targato Nurse Times denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis), sono infatti numerosi i lavori di tesi di laurea che giungono all’indirizzo mail della nostra redazione ([email protected]) e successivamente pubblicate nello spazio dedicato.

 NExT è il progetto editoriale rivolto a tutti gli studenti in Infermieristica e neo laureati che raggiungono un obiettivo importante della propria vita. 

La dott.ssa Francesca Morelli, laureatasi nell’anno accademico 2014/2015, presso l’Università degli Studi di Bari, Polo Didattico formativo del Salento, presenta il suo lavoro di tesi dal titolo: “See and Treat: l’infermiere e il nuovo modello organizzativo in pronto soccorso. Studio osservazionale condotto presso l’ U.O. di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce”, relatore Dott. Marcello ANTONAZZO.

La Redazione di Nurse Times si congratula con la collega per l’importante traguardo raggiunto, augurandoci che si possano concretizzare le sue aspettative future.

 

“SEE AND TREAT”: L’INFERMIERE E IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO IN PRONTO SOCCORSO.
Studio osservazionale condotto presso l’ U.O. di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce.

Argomento portante della mia tesi è il See and Treat (dall’ inglese “Vedi e Tratta”), una realtà nuova in Pronto Soccorso in cui gli infermieri, accuratamente formati, sono in grado di gestire alcuni casi di codici minori in completa autonomia.

Nasce per la prima volta in Inghilterra circa 40 anni fa, come possibile soluzione alle lunghe attese e al sovraffollamento e dato i suoi risultati positivi si diffonde anche in Italia (2007), dapprima nella Regione Toscana e poi in alcuni ospedali del Lazio e dell’Emilia Romagna.

Gli infermieri che vi operano all’interno del nuovo modello hanno svolto un periodo di formazione della durata di 6 mesi al termine del quale hanno acquisito il titolo di “Infermiere certificato in interventi di primo soccorso”. Essi accolgono i pazienti che possono essere trattati secondo modalità di S&T in un ambulatorio all’interno del Pronto Soccorso e li gestiscono autonomamente a partire dall’anamnesi sino alla dimissione, operando secondo dei protocolli elaborati per ogni singola patologia.

Tutto ciò ha portato, come è emerso dalle statistiche, ad una netta riduzione dei tempi di attesa, del sovraffollamento, dei fenomeni di violenza contro gli operatori e degli errori medici e infermieristici dovuti allo stress al quale questi erano sottoposti e d’altra parte ad un aumento della professionalità e della soddisfazione dell’utenza.

Purtroppo, però, tale realtà sembra ancora molto lontana dal realizzarsi in tutta Italia, soprattutto a causa dei costi notevoli che il nuovo modello comporta e della non fiducia da parte dei cittadini nei confronti dell’infermiere. Nonostante ciò, in seguito alla mia indagine condotta presso il Pronto Soccorso del “V. Fazzi” di Lecce, ho potuto constatare come tutti gli infermieri siano favorevoli alla messa in atto di tale modello organizzativo in quanto lo considerano uno strumento per aumentare le loro competenze, per offrire prestazioni migliori al cittadino e per far sì che il medico dedichi il suo tempo ai casi più complessi, migliorando complessivamente tutto il Sistema.

Francesca Morelli

Allegato

TESI: “SEE AND TREAT”: L’INFERMIERE E IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO IN PRONTO SOCCORSO
Studio osservazionale condotto presso l’ U.O. di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “V. Fazzi” di Lecce

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