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Salute della donna: studi triplicati negli ultimi 10 anni

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Negli ultimi dieci anni l’attenzione alla salute della donna in Italia e nel mondo è cresciuta a livello scientifico. Con le chiavi “salute della donna” e “women health” su PubMed, il principale database gratuito e ad accesso aperto sui temi della medicina, nel 2015 risultavano pubblicati 35.945 articoli, mentre nel 2024 il numero è salito a 62.262.

Restringendo il campo all’Italia il valore è quasi triplicato: nel 2015 le pubblicazioni erano 1.312, raggiungendo le 3.491 nel 2024. Inoltre dal 2017 a oggi sono state prodotte e pubblicate anche 16 linee guida e raccomandazioni legate alla salute al femminile, relative agli ambiti dell’oncologia ginecologica e senologica, della salute riproduttiva, della ginecologia, dell’uro-ginecologia, della gravidanza e del percorso nascita. E’ il quadro tracciato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, celebrata il 22 aprile.

Negli ultimi dieci anni gli studi che includono le differenze di genere riguardano la cardiologia (+52%), i tumori (+50%), l’efficacia delle terapie oncologiche (+44%), le strategie di prevenzione e stili di vita (+53%), il diabete (+52%), le malattie autoimmuni (+61%), gli effetti delle vaccinazioni (+44%).

L’Iss evidenzia anche i progressi compiuti in questi anni con l’introduzione del test Hpv per il tumore al collo dell’utero, che in molte regioni ha sostituito gradualmente il pap-test nelle donne sopra i 30 anni. C’è stata inoltre una crescita della consapevolezza sull’endometriosi, con più iniziative per la diagnosi precoce e il riconoscimento della patologia come malattia cronica. Anche per la fibromialgia, prevalente nel genere femminile, sono state acquisite maggiori conoscenza e consapevolezza.

In quindici anni, dal 2006 al 2021, si è ridotta la mortalità di oltre il 20% per le donne con tumore nella fascia di età 20-49 anni. Nel 2024 si stimava che vivessero dopo una diagnosi di tumore circa 2 milioni di donne, di cui la metà con una sopravvivenza superiore a dieci anni: un dato indicativo dell’efficacia delle terapie disponibili. Le sopravvivenze osservate portano a stimare che la speranza di guarigione, cioè di avere una vita di lunghezza uguale alle non malate, sia del 73% dopo una diagnosi di carcinoma della mammella, del 69% di tumore dell’utero, del 58% per il carcinoma della cervice uterina e del 32% per il carcinoma dell’ovaio.

Redazione Nurse Times

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